Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 by Redazione
La questione delle licenze taxi a Roma è entrata nel vivo con l’annuncio di un nuovo bando che prevede la concessione di 1.000 nuove licenze onerose. I sostituti alla guida taxi, che operano senza una licenza propria, si preparano a una battaglia legale contro questa decisione, ritenendo che le condizioni previste dal concorso siano poco eque. Alla luce delle recenti tensioni e delle richieste inevase, la situazione si fa sempre più complicata per i conducenti di taxi della capitale.
Il nuovo bando e le licenze onerose
Una licenza costosa
Il Comune di Roma ha indetto un bando che prevede il rilascio di 1.000 nuove licenze taxi, di cui 800 ordinarie e 200 destinate a veicoli per il trasporto di persone con difficoltà motorie. Tuttavia, il costo per ottenere queste licenze è elevato: le licenze ordinarie al prezzo di 75.000 euro, mentre quelle per i veicoli specializzati costeranno 52.850 euro. Gli aspiranti taxi dovranno corrispondere queste somme entro il termine di 60 giorni dalla chiusura del concorso, un onere significativo per chi ha già fatto esperienza nel settore senza possedere una licenza.
La richiesta di un bando non oneroso
I sostituti alla guida taxi hanno chiesto per mesi al Comune di Roma la possibilità di un bando a titolo non oneroso, un’istanza che non è stata presa in considerazione. Le loro richieste includevano anche linee di accesso preferenziali per la concessione di mutui e finanziamenti o la possibilità di rateizzare il costo della licenza. Malgrado i numerosi incontri e le proteste, il Comune non ha fornito risposte concrete, alimentando il malcontento tra i lavoratori.
La lotta per la valorizzazione dell’esperienza
Punti e penalizzazioni nel concorso
Nel contesto del nuovo bando, l’unica concessione ottenuta dai sostituti è quella di poter far valere la loro esperienza lavorativa per un punteggio finale che non supera i 5,2 punti. Ciò risulta insufficiente rispetto alle opportunità offerte da altre componenti del concorso, in particolare il punteggio per le competenze linguistiche, dove un candidato può guadagnare punteggi più elevati semplicemente rispondendo correttamente a domande di inglese. Gli operatori del settore, riuniti nel Comitato sostituti guida taxi di Roma Capitale, hanno definito questa situazione inaccettabile, annunciando l’intenzione di impugnare il bando e di presentare un ricorso presso il TAR del Lazio.
L’appoggio dei sindacati
I sindacati si sono uniti alla causa dei sostituti. Nicola Di Giacobbe, rappresentante di Unica Taxi Cgil, ha espresso il desiderio che la Regione e il Comune attivino un fondo di prestiti rateizzabili per supportare i lavoratori precari del settore. Questa proposta si fa urgente considerando le difficoltà economiche che i tassisti stanno affrontando in questi tempi di incertezze.
La solidarietà della categoria
Il supporto dei tassisti romani
La tensione non è passata inosservata tra i tassisti romani. Loreno Bittarelli, presidente dell’Unione Radiotaxi d’Italia e della Cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma, ha evidenziato come i sostituti siano stati trascurati in tutte le decisioni del Campidoglio. Ha sottolineato che il bando non fornisce una giusta valorizzazione per chi già lavora nel settore, dato che i punteggi aggiuntivi sembrano insufficienti. Bittarelli ha anche messo in discussione i requisiti preferenziali, evidenziando che viene dato più peso al conseguimento di un titolo di studio rispetto alla situazione familiare di un candidato, come ad esempio chi ha figli a carico.
La situazione attuale mette in luce le crescenti tensioni all’interno del settore taxi di Roma. Con le nuove licenze che comportano un costo elevato e l’annunciato ricorso al TAR da parte dei sostituti, il futuro dei taxi nella capitale potrebbe subire significative trasformazioni.