Ultimo aggiornamento il 26 Settembre 2024 by Giordana Bellante
La Regione Lazio, in collaborazione con gli Ordini dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri e degli Infermieri della provincia di Roma, ha intrapreso un’importante azione di sensibilizzazione volta a tutelare la sicurezza degli operatori sanitari. Recentemente, è stato affisso uno striscione che recita “Stop alla violenza contro gli operatori sanitari” presso la palazzina A di via Cristoforo Colombo 212, un gesto simbolico per enfatizzare l’importanza del rispetto per il lavoro di chi opera nel settore sanitario.
Crescita delle aggressioni nel settore sanitario
Un fenomeno allarmante
Nel 2023, il Lazio ha registrato un preoccupante aumento delle aggressioni verso il personale sanitario, con un totale di 1219 denunce. Di questi, il 65% degli aggrediti è rappresentato da donne, mentre il 57% sono infermieri. Questo scenario pone in evidenza un problema di sicurezza che va ben oltre l’aspetto individuale; si tratta di un vero e proprio attacco alla salute pubblica.
Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ha sottolineato in un recente intervento come la violenza contro gli operatori sanitari sia inaccettabile. Ha inoltre evidenziato l’importanza di una campagna di comunicazione che venga lanciata nelle prossime settimane per combattere questa piaga sociale. La messa in campo di presidi di Polizia attivi 24 ore su 24 negli ospedali romani, in collaborazione con il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rappresenta un passo importante, ma Rocca afferma che ci sia ancora un lavoro da fare sul piano culturale per diffondere una rete di rispetto nei confronti di chi si dedica alla cura degli altri.
Le reazioni degli Ordini professionali
Posizioni nette contro la violenza
Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma, ha espresso con fermezza la sua condanna rispetto a qualsiasi forma di violenza. Attraverso le sue parole, ha enfatizzato che gli attacchi agli operatori sanitari non sono semplicemente sconsiderati, ma colpiscono il cuore della società civile, soprattutto in un momento in cui il sistema sanitario è sotto pressione.
Magi ha anche informato che, come gesto simbolico, l’Ordine ha esposto un grande striscione con il messaggio “Basta violenza ai medici”, creando così un richiamo alla comunità affinché si interrompa il ciclo di aggressioni che colpisce quotidianamente i professionisti della salute.
La voce degli infermieri
Maurizio Zega, presidente dell’Ordine degli Infermieri di Roma, ha messo in luce le problematiche già esistenti, come la carenza di personale e il conseguente sovraccarico di lavoro, che contribuiscono a situazioni di stress e affaticamento tra gli operatori. Secondo Zega, le aggressioni che avvengono nel 90% dei casi all’interno degli ospedali indicano una necessità impellente di ristrutturare il servizio sanitario pubblico e di rispondere a questo problema con un approccio sistemico. L’odio e la violenza, ha dichiarato, sono spesso manifestazioni di un disagio più profondo e necessitano di un’adeguata gestione.
Riflessioni sul futuro della sanità in Lazio
Necessità di un cambiamento
La situazione attuale degli operatori sanitari in Lazio invita a una riflessione profonda sul modo in cui il sistema sanitario gestisce le relazioni con i pazienti e le loro famiglie. La mancanza di rispetto può avere conseguenze devastanti non solo a livello individuale ma anche per l’intero sistema sanitario, già compromesso da mille difficoltà. È fondamentale ripensare le modalità di interazione e comunicazione, facilitando il dialogo e promovendo una cultura di rispetto.
In questo contesto, è necessario anche chiedere il supporto delle istituzioni e della comunità civile per costruire un ambiente di lavoro più sicuro e rispettoso per tutti gli operatori sanitari. Le aggressioni non devono diventare una norma accettabile; è questo il messaggio che Regione Lazio insieme agli Ordini professionali vuole far passare con fermezza.