La relazione tra malattia oncologica e salute mentale: un approccio fondamentale per il benessere dei pazienti

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La relazione tra malattia oncologica e salute mentale: un approccio fondamentale per il benessere dei pazienti - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 11 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

La connessione tra malattia oncologica e salute mentale rappresenta un argomento di crescente importanza nel panorama medico e psicologico. La consapevolezza che il benessere emozionale e psicologico possa influenzare direttamente l’efficacia dei trattamenti deve spingere a un’attenzione maggiore verso il supporto psico-emotivo nella cura dei pazienti affetti da tumori. Questa riflessione è emersa nel corso della presentazione della campagna nazionale ‘Tumore del seno e qualità di vita‘, dove esperti del settore hanno discusso delle implicazioni significative di questo legame.

L’importanza della salute mentale nei pazienti oncologici

La connessione tra corpo e mente

Negli ultimi anni, la comunità scientifica ha riconosciuto sempre più l’importanza dell’interazione tra corpo e mente, soprattutto nei soggetti colpiti da malattie gravi come il cancro. La salute mentale viene considerata un “sesto segno vitale“, suggerendo che il benessere psicologico è tanto fondamentale quanto i parametri fisiologici tradizionali. Ketti Mazzocco, professore associato di psicologia presso l’Università Statale di Milano e psiconcologa presso l’Istituto europeo oncologico , sottolinea l’urgenza di effettuare screening regolari sullo stato psicologico ed emotivo dei pazienti oncologici. È evidente che un supporto adeguato in questo ambito non solo facilita una migliore qualità della vita, ma può anche incrementare il successo terapeutico.

Screening psico-emotivo: un passo necessario

Implementare protocolli di screening per valutare il benessere psicologico dei pazienti permette ai professionisti di rilevare tempestivamente eventuali disagi emotivi. Questo approccio non è solo una buona pratica, ma diventa un elemento indispensabile per personalizzare le terapie e affrontare il percorso di cura in maniera più umana. La ricerca ha dimostrato che un sostenuto supporto psicologico può ridurre lo stress, migliorare le relazioni interpersonali e, in ultima analisi, contribuire a una risposta più positiva ai trattamenti oncologici. La campagna ‘Tumore del seno e qualità di vita‘ si pone proprio questo obiettivo: sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di unire le forze per garantire che i pazienti non siano soli nella loro battaglia contro il cancro.

Il ruolo del psiconcologo nella cura integrata del paziente

Un approccio olistico alla malattia

L’intervento dello psiconcologo va oltre la semplice gestione della crisi emotiva. Fondamentale è considerare anche gli eventi e le esperienze vissuti dal paziente prima della diagnosi, che possono aver contribuito al suo stato attuale. Mazzocco evidenzia come fattori psicologici, sociali e ambientali possano amplificare l’infiammazione di basso grado, un aspetto riconosciuto sempre di più come fattore di rischio per l’insorgenza di tumori. In questo contesto, il lavoro del psiconcologo si traduce nella promozione di un cambiamento positivo nel modo di percepire e affrontare la vita di tutti i giorni.

Promuovere il cambiamento e la resilienza

Il compito del psiconcologo si estende alla creazione di un percorso di crescita personale. La consulenza mira a sviluppare la resilienza e a fornire strumenti utili per gestire non solo la malattia, ma anche gli strascichi emotivi che spesso ne derivano. Il supporto deve essere visto come un’opportunità per il paziente di ristrutturare la propria vita, affrontando il cambiamento con una nuova mentalità. Scrutare nel passato permette di cogliere il significato delle esperienze vissute e di lavorare su di esse per affrontare la fase successiva, costruendo una base solida di consapevolezza e autostima.

Il messaggio chiave emerso nell’evento milanese è chiaro: investire nella salute mentale dei pazienti oncologici non è solo un gesto di umanità, ma una necessità clinica per migliorare l’efficacia delle cure e, di conseguenza, la qualità della vita. È imperativo che il campo della psicologia oncologica continui a evolversi e a integrarsi sempre di più nei protocolli di trattamento delle malattie neoplastiche.

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