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La Russa critica il premierato: le sue parole scatenano polemiche

Ignazio La Russa e la polemica sulla riforma costituzionale

Le parole di Ignazio La Russa sul premierato hanno riaperto le polemiche sulla riforma prevista dal ddl Casellati. Le opposizioni, dal Pd ad Avs, hanno puntato il dito, definendo l’intervento un attacco alla presidenza della Repubblica e chiedendo le dimissioni del presidente del Senato. Durante la cerimonia dello Scaldino, La Russa ha dichiarato che “l’elezione diretta del capo del governo potrebbe ridimensionare l’utilizzo costante di questi ulteriori poteri” del Capo dello Stato, con un effetto che sarebbe “un atto di salute della nostra Costituzione”.

La precisazione di La Russa

Nonostante la precisazione di Palazzo Madama, le polemiche non si sono placate. La Russa ha assicurato che “il progetto di riforma costituzionale futura non modifica i poteri del Presidente della Repubblica” e ha espresso “il totale rispetto verso il Presidente Mattarella tanto ovvio quanto conclamato”.

Cosa ha detto La Russa

La Russa ha ribadito la sua preferenza per il presidenzialismo, definendo il testo “peggiorato per trovare l’accordo con le opposizioni”. Ha poi affrontato il tema dei poteri del presidente della Repubblica, affermando che “i poteri costituzionali non sono minimamente intaccati” e che “nessuno degli articoli sui poteri del Presidente viene modificato”. Secondo La Russa, un’elezione diretta del presidente del Consiglio potrebbe ridimensionare l’utilizzo costante di questi ulteriori poteri, senza eliminarli ma solo ridimensionarli, rappresentando così “un atto di salute della nostra Costituzione”.

Le reazioni delle opposizioni

Le opposizioni, dal Pd al M5S, hanno attaccato le parole di La Russa. Francesco Boccia, capogruppo del Pd in Senato, ha dichiarato che “La Russa conferma che il vero obiettivo della riforma costituzionale voluta dal governo Meloni e dalla destra è depotenziare il ruolo del Capo dello Stato e modificare l’equilibrio tra i poteri”. Alessandra Maiorino, vicepresidente del gruppo M5S in Senato, ha sottolineato che La Russa ha ammesso ciò che gli esperti e i costituzionalisti avevano già denunciato, ovvero che la riforma prosciuga i poteri del presidente della Repubblica a vantaggio del presidente del Consiglio. Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha richiesto le dimissioni immediate di La Russa, definendo le sue parole un attacco diretto al capo dello Stato. Luana Zanella, presidente di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha definito l’attacco al Capo dello Stato “inaudito”.

Redazione

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