Ultimo aggiornamento il 22 Aprile 2024 by Luisa Pizzardi
Introduzione:
Da oggi, Martina e Letizia di Cambiare Rotta, movimento studentesco attivo presso l’università La Sapienza di Roma, iniziano uno sciopero della fame “a staffetta” davanti al rettorato dell’ateneo. Questa forma di protesta si inserisce in un contesto di mobilitazione permanente mirata a ottenere l’interruzione di tutti gli accordi stipulati dall’università con Israele e con la filiera della guerra. giovani attivisti chiedono un incontro pubblico con la rettrice Antonella Polimeni, al fine di discutere delle loro rivendicazioni e di porre fine a quelle collaborazioni che, a loro parere, rendono l’ateneo complice di politiche colonialiste e di produzione bellica.
‘inizio della protesta e l’incontro con la rettrice
Lo sciopero della fame di Martina e Letizia, membri di Cambiare Rotta, segue l’incontro avvenuto venerdì scorso con la rettrice Antonella Polimeni. Tale incontro, per gli studenti, rappresenta un primo traguardo, ma non basta ad accontentare le loro richieste. Infatti, la governance dell’ateneo si dimostra ancora legata agli interessi economici e politici rappresentati dalle collaborazioni con Israele e l’industria militare, rifiutandosi di prendere in considerazione la loro rottura.
Il presidio delle tende e il lavoro con ricercatori e docenti
Parallelamente allo sciopero della fame, Cambiare Rotta porta avanti un presidio delle tende e un’attività di sensibilizzazione che coinvolge ricercatori e docenti di tutti i dipartimenti. Gli studenti si oppongono a ogni progetto che, nei diversi corsi di studio e settori di ricerca, mette il sapere al servizio del genocidio e della guerra. ‘obiettivo è quello di boicottare tali iniziative e di creare una rete di sostegno all’interno dell’università.
La richiesta di un incontro pubblico e la messa in discussione degli accordi
Cambiare Rotta ritiene necessario continuare a essere la spina nel fianco dei vertici dell’ateneo, in particolare della rettrice, fino a quando non verrà concesso un incontro pubblico e non si aprirà una discussione sugli accordi contestati. Gli studenti sono convinti che la strada del boicottaggio nelle università sia quella giusta per contrastare il sistema e per porre fine alle complicità con politiche colonialiste e belliche.
traguardi raggiunti in altre università e l’appello a unirsi alla battaglia
Cambiare Rotta cita i traguardi raggiunti in altre università, da Torino a Bari, come dimostrazione del fatto che la vittoria è possibile. Gli studenti rinnovano l’appello a unirsi a questo percorso, sostenendo lo sciopero e unendosi nella battaglia per mettere fine a ogni complicità nel genocidio e fermare l’escalation in corso.
La mobilitazione verso e oltre il Senato accademico del 14 maggio
Lo stato di agitazione permanente proseguirà fino al Senato accademico del 14 maggio e anche oltre, se necessario. Gli studenti sono determinati a continuare la loro protesta fino a quando non otterranno risposte concrete e soddisfacenti dalle autorità accademiche. La loro battaglia contro gli accordi con Israele e l’industria militare si inserisce in un contesto più ampio di mobilitazione per la giustizia e la pace, che coinvolge sempre più università e giovani attivisti in tutta Italia.