La siccità devasta il miele italiano: apicoltori in difficoltà e allerta per le importazioni

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La siccità devasta il miele italiano: apicoltori in difficoltà e allerta per le importazioni - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 31 Luglio 2024 by Luisa Pizzardi

La riduzione delle fioriture causata dalla siccità ha messo in grave difficoltà il settore apistico italiano. Gli apicoltori, già provati da una situazione climatica avversa, si trovano a dover nutrire le famiglie di api per impedirne la perdita. Secondo una denuncia di Coldiretti, la situazione è critica e le prospettive per la produzione di miele per il 2024 non sono incoraggianti, complicate ulteriormente dall’aumento delle importazioni di miele di bassa qualità.

L’impatto della siccità sulle fioriture

Fioriture compromesse al Sud

L’assenza di pioggia ha avuto un impatto devastante sulle fioriture nel Sud Italia, dove diverse varietà di piante, fondamentali per la produzione di miele, hanno subito riduzioni drastiche. Varietà come il CARDI, AGRUMI, SULLA e ACCACIA vedono un crollo delle loro fioriture che ha determinato la scarsità di polline, essenziale per il lavoro delle api. Coldiretti ha segnalato che in SICILIA il raccolto di miele di agrumi è stato praticamente nullo, una realtà che si riflette anche in BASILICATA. A PUGLIA, oltre alla mancanza del millefiori, la situazione è stata altrettanto negativa per le altre fioriture. Inoltre, in CALABRIA e SARDEGNA, il crollo delle fioriture di cardo ha ulteriormente aggravato la situazione, lasciando gli apicoltori senza risorse.

Consequenze per la produzione apistica

L’osservatorio nazionale miele ha rilevato una diminuzione significativa della produzione che avrà un peso notevole per il raccolto del 2024. Le regioni meridionali d’Italia contribuiscono a quasi un terzo della produzione nazionale di miele, e il crollo delle fioriture potrebbe portare a una carenza di prodotto. Gli apicoltori devono affrontare un’ulteriore sfida: la nutrizione di soccorso per le famiglie di api, un’operazione costosa e impegnativa, che aggiunge un ulteriore peso economico nel contesto di un mercato già in difficoltà.

Le sfide del mercato del miele

Aumento delle importazioni e truffe

La situazione di crisi potrebbe favorire un incremento delle importazioni di miele estero, creando spazio per prodotti di bassa qualità sul mercato italiano. Coldiretti ha lanciato un allerta sul rischio di truffe, con 356 tonnellate di miele irregolare già sequestrate nel 2023, proveniente da paesi come CINA, ARGENTINA, BRASILE e UNGHERIA. Questo comporta un duplice danno: da un lato, aumenta l’afflusso di miele di bassa qualità, dall’altro compromette la reputazione del miele italiano.

Gli effetti economici sulle produzioni nazionali

Nei primi quattro mesi del 2024, le importazioni di miele sono aumentate dell’11%, secondo un’analisi di Coldiretti basata su dati ISTAT. Questo trend mette in allerta gli apicoltori italiani, che si trovano a competere con un prodotto estero a prezzi stracciati, venduto come se fosse nazionale. La mancanza di protezione per il miele italiano potrebbe ridurre ulteriormente il fatturato di un settore già in crisi, influenzando la sostenibilità di molte aziende agricole e di apicoltura in Italia.

La situazione attuale pone urgenti interrogativi sulla sostenibilità del mercato apistico italiano e sulla necessità di interventi mirati per salvaguardare un patrimonio alimentare di grande valore.

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