Ultimo aggiornamento il 22 Maggio 2024 by Francesca Monti
Il processo per la strage avvenuta l’11 dicembre 2022 a Roma, in cui Claudio Campiti uccise quattro donne durante una riunione di condominio, ha rivelato che le falle e le criticità nella sicurezza del Poligono di Tiro di Roma erano state segnalate dieci mesi prima, ma non furono portate all’attenzione del dirigente di polizia a causa di una “svista”.
“Le segnalazioni ignorate”
La tragedia avvenuta a Roma il giorno 11 dicembre 2022, in cui Claudio Campiti uccise quattro donne durante una riunione di condominio, ha portato alla luce alcune gravi falle nella sicurezza del Poligono di Tiro di Roma. Durante il processo a carico di Campiti, accusato di omicidio plurimo, e del presidente della sezione di Roma del Tiro a Segno Nazionale e di un dipendente, accusati di reati omissivi, è emerso che le autorità di polizia erano a conoscenza di queste falle già da diversi mesi prima della strage.
In particolare, erano state inviate dalla polizia almeno tre note in cui si mettevano in luce i buchi nella sicurezza del Poligono di Tiro, ma queste comunicazioni non portarono a provvedimenti. Le note erano state inviate dal commissariato di Ponte Milvio, ma non furono mai portate all’attenzione del dirigente di polizia a causa di una “svista”.
Questa mancanza di attenzione da parte delle autorità di polizia si rivelò fatale il giorno della strage, quando Campiti riuscì a “prelevare” dal Poligono di Tiro di Tor di Quinto l’arma e 170 proiettili poi utilizzati per seminare morte e terrore in un quartiere della Capitale.
“Le falle nella sicurezza del Poligono di Tiro”
Le falle nella sicurezza del Poligono di Tiro di Roma erano state segnalate già nel febbraio del 2022, quando un uomo inviò una segnalazione su “Youpol” annunciando l’intenzione di andare a prendere una pistola a Tor di Quinto e di voler andare in Vaticano per “risolvere questioni personali”. Questa segnalazione portò ad un’iniziativa da parte della polizia, che inviò un ispettore al Poligono di Tiro per verificare la sicurezza dell’impianto.
‘ispettore di polizia riscontrò gravi criticità nella sicurezza del Poligono di Tiro. In particolare, notò che non c’erano controlli all’entrata e all’uscita dell’impianto, e che fra l’armeria e la linea di tiro c’erano circa 200 metri, passando dal parcheggio e dal cortile, dal quale era possibile uscire senza passare per alcun controllo. ‘ispettore parlò con il presidente del poligono, dicendogli che questa prassi non era giusta e che non si poteva continuare così.
Nonostante le segnalazioni e le verifiche effettuate dalla polizia, le falle nella sicurezza del Poligono di Tiro non furono mai risolte. Questa mancanza di attenzione da parte delle autorità di polizia e dei responsabili del Poligono di Tiro si rivelò fatale il giorno della strage, quando Campiti riuscì a prelevare l’arma e i proiettili senza alcun controllo.
La mancanza di attenzione da parte delle autorità di polizia e dei responsabili del Poligono di Tiro ha causato la morte di quattro innocenti donne. Durante il processo, i parenti delle vittime hanno espresso la loro frustrazione per l’atteggiamento di alcuni rappresentanti delle istituzioni, che non hanno contribuito a fare luce sulla verità. “Siamo sempre presenti in questo processo per capire tutte”