Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Scoperta una nuova variante ipermutata del Covid in Sudafrica
Una nuova variante del Covid-19, denominata Ba.2.87.1, è stata scoperta in Sudafrica dallo stesso gruppo di scienziati che ha identificato la variante Omicron. Questa variante ipermutata presenta oltre 100 mutazioni, di cui più di 30 nella proteina Spike, secondo quanto riferito dagli esperti.
Tulio de Oliveira, direttore del Centro per la risposta alle epidemie e l’innovazione presso l’Università di Stellenbosch, ha spiegato che questa nuova variante è geneticamente distinta dalle varianti Omicron attualmente in circolazione. Si ritiene che sia emersa dal lignaggio Ba.2 o dal nodo basale di Omicron. L’ipotesi più plausibile è che sia stata causata da un’infezione cronica seguita dalla trasmissione nella popolazione, ma non si può escludere l’ipotesi di un serbatoio animale.
Al momento, non sono ancora noti il grado di trasmissibilità e la patogenicità di questa nuova variante. Tuttavia, i dati preliminari indicano che Ba.2.87.1 è meno in grado di eludere il sistema immunitario rispetto alla variante JN.1, attualmente dominante in Sudafrica. Pertanto, al momento non sembra rappresentare una minaccia significativa.
L’importanza di monitorare la nuova variante
Secondo l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, questa nuova variante ipermutata deve essere monitorata attentamente e tenuta sotto controllo. Le oltre 100 mutazioni, di cui più di 30 nella proteina Spike, indicano un’evoluzione significativa del virus. Inoltre, la presenza di delezioni nella proteina Spike suggerisce una strategia del virus per evadere il sistema immunitario. Pertanto, è fondamentale continuare a sorvegliare attentamente questa nuova variante.
Il virologo Fabrizio Pregliasco sottolinea che la comparsa di questa nuova variante evidenzia come il Covid-19 tornerà ciclicamente con nuove varianti. Pertanto, è importante mantenere una sorveglianza costante e non abbassare la guardia.
La nuova variante sembra meno in grado di eludere l’immunità e i vaccini
Secondo Giovanni Rezza, professore di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, la nuova variante Ba.2.87.1 sembra meno in grado di eludere l’immunità e i vaccini rispetto alla variante Whan. Le vaccinazioni e le infezioni precedenti sembrano offrire una maggiore protezione da questa nuova variante. Pertanto, al momento non sembra rappresentare una minaccia significativa.
In conclusione, la scoperta di questa nuova variante ipermutata del Covid-19 in Sudafrica sottolinea l’importanza di monitorare attentamente l’evoluzione del virus. Nonostante le oltre 100 mutazioni, sembra che Ba.2.87.1 sia meno in grado di eludere l’immunità e i vaccini rispetto ad altre varianti. Tuttavia, è fondamentale mantenere una sorveglianza costante e non abbassare la guardia di fronte a nuove varianti che potrebbero emergere in futuro.