La vita di Eraldo Monzeglio: tra successi nel calcio, legami con Mussolini e atti di umanità

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La vita di Eraldo Monzeglio: tra successi nel calcio, legami con Mussolini e atti di umanità - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 16 Settembre 2024 by Luisa Pizzardi

Eraldo Monzeglio è un nome che evoca una doppia vita, una esistenza intrisa di successi calcistici e ombre storiche. Questa figura emblematica del calcio italiano degli anni ’30 viene ora esplorata nel libro “Il terzino e il Duce”, scritto dal giornalista Alessandro Fulloni e pubblicato il 6 settembre da Solferino. La biografia non si limita a raccontare le gesta sportive di Monzeglio, ma si immerge anche nelle sue relazioni politiche e personali, rivelando come fosse capace di navigare tra il fascismo e la Resistenza.

Un campione in campo: vittorie e traguardi calcistici

Gli albori della carriera

Eraldo Monzeglio, originario di un’epoca straordinaria per il calcio italiano, ha fatto la sua comparsa nel panorama calcistico come terzino di straordinaria bravura. Indossando la maglia della Nazionale italiana, Monzeglio ha partecipato a due Coppe del Mondo, contribuendo attivamente alle vittorie nel 1934 e nel 1938. Le sue prestazioni sul campo lo hanno fatto guadagnare la stima di allenatori e compagni, tra cui spiccava un certo Giuseppe Meazza, un altro grande del calcio italiano.

La Roma e il primo scudetto

Nel 1935, Monzeglio ha fatto il suo ingresso all’AS Roma, dove ha lasciato un segno indelebile. Il suo contributo è stato fondamentale e, a testimonianza della sua importanza nella squadra, ha guidato i giallorossi alla conquista del primo scudetto nella storia del club nel 1942. Ma la sua carriera non si è esaurita con il ritiro dal calcio giocato; Monzeglio ha continuato a servire la Roma in qualità di direttore tecnico, fornendo la sua esperienza e conoscenza per plasmare le future generazioni di calciatori.

Un legame controverso: amicizia con Mussolini

Dalla sala da tennis a Villa Torlonia

L’arrivo di Monzeglio a Roma ha coinciso con un avvicinamento notevole alla famiglia Mussolini. Con il Duce, Monzeglio ha trascorso momenti di convivialità e svago, tra cui diverse partite di tennis a Villa Torlonia. Questa amicizia, che potrebbe sembrare improbabile, ha avuto risvolti significativi nella vita politica e sociale dell’epoca, conferendo a Monzeglio una posizione di influenza non indifferente.

L’ombra del fascismo e il potere

La vita tra il fascismo e la Resistenza ha colorato l’esistenza di Monzeglio. Nonostante il suo fortissimo legame con il regime, emerge dalla biografia di Fulloni come una persona con un’anima caritatevole. Assistendo agli orrori del regime, Monzeglio ha trovato il modo di intervenire, portando alla luce aspetti inediti della sua personalità. L’attenzione verso le vite degli altri e la possibilità di aiutare chi era in difficoltà hanno reso le sue scelte in contrasto con l’immagine del fascista incorruttibile.

Testimonianze di umanità: il salvataggio degli oppressi

Atti di coraggio e solidarietà

Tra il 1943 e il 1945, il profondo legame di Monzeglio con il potere ha avuto delle conseguenze inaspettate. Grazie alla sua vicinanza a Mussolini, è riuscito a mettere in salvo diversi ebrei e antifascisti, compresi nomi noti come l’ex portiere dell’Inter e della Juventus, Giuseppe Perichetti. Questi atti di coraggio e umanità si discostano dall’immagine stereotipata del fascista, rivelando un uomo in grado di agire secondo i valori della bontà e della solidarietà.

La transizione da fascista a allenatore

Dopo la caduta del regime fascista, Monzeglio si ritrovò a dover affrontare un gigantesco cambiamento. In un momento in cui molti ex sostenitori del regime erano ricercati, Monzeglio riuscì a diventare allenatore del Como, dal 1945 al 1946. Questo passaggio avvenne grazie all’intercessione del Comitato di Liberazione Nazionale, che riconobbe le sue azioni di soccorso e riabilitazione, screditando in parte la sua storia politica.

Un destino tragico e misterioso

Gli ultimi anni e i misteri del passato

La vita di Eraldo Monzeglio è stata segnata da eventi che sembrano sospesi tra il calcio, la politica e la storia. Dopo aver servito Mussolini come addetto agli incarichi speciali a Villa Feltrinelli, le sue ultime esperienze sono avvolte da un alone di mistero. Mentre i fantasmi del passato tornano a inquietare, resta da comprendere il vero prezzo pagato da Monzeglio per le sue scelte – come e perché un uomo in un periodo di grande tumulto possa aver acceso luci e ombre in una vita così straordinaria, tuttora oggetto di studio e riflessione.

La figura di Eraldo Monzeglio, ora esplorata e rivelata attraverso il libro di Alessandro Fulloni, continua a essere un esempio della complessità storica, della genialità sportiva e delle responsabilità etiche che ci pongono di fronte alla domanda: come le scelte personali possano definirlo in un contesto più ampio, persino oggi.

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