Nella serata di martedì, 3 settembre, il quartiere di Labaro ha vissuto un nuovo episodio di inciviltà legato all’abbandono di rifiuti ingombranti. I residenti, stanchi della situazione che si ripete da mesi, si sono attivati per fermare due persone che si erano recate in via Veientana Vetere con un furgone per scaricare un vecchio armadio. L’episodio ha suscitato una reazione immediata da parte della comunità locale, segnalando la crescente preoccupazione per il degrado ambientale e la necessità di un intervento più efficace da parte delle autorità.
Era circa le 21 quando due individui hanno fatto la loro comparsa in via Veientana Vetere, attrezzati di un vecchio armadio. La comunità di Labaro ha dimostrato di essere vigile e pronta a intervenire: alcuni residenti, notando la manovra sospetta, hanno avviato una serie di contatti telefonici per allertare altri membri del quartiere. Questo tam tam ha permesso di radunare rapidamente un gruppo di residenti che non ha esitato a confrontarsi con i “svuota cantine”.
Mauro Gori, presidente del Comitato di quartiere Labaro, è stato uno dei primi a rispondere alla chiamata di aiuto da parte dei residenti. “Sono stato contattato e sono subito intervenuto”, ha raccontato a RomaToday. Gori ha avuto la capacità di instaurare un dialogo con i due individui, riuscendo a convincerli a riprendersi l’armadio e a rimuoverlo dalla strada. Questo episodio evidenzia l’importanza di una comunità attiva e coinvolta nella salvaguardia dell’ambiente.
L’abbandono di rifiuti ingombranti è un problema che persiste nel quartiere di Labaro. Le segnalazioni riguardano soprattutto aree come via delle Galline Bianche e i dintorni della stazione ferroviaria, luoghi dove gli svuota cantine continuano a replicare il loro comportamento incivile. Nonostante gli sforzi delle autorità competenti e dei servizi di raccolta rifiuti, la situazione sembra non migliorare.
I residenti hanno espresso la loro frustrazione riguardo alla mancanza di efficacia dei controlli e delle promesse fatte dalle autorità, che avevano annunciato l’installazione di telecamere di sorveglianza per monitorare tali episodi. L’assenza di un’azione concreta e risolutiva ha alimentato un senso di impotenza tra i cittadini. Ogni giorno, gli operatori di Ama si trovano a fare i conti con un degrado crescente, nonostante il loro impegno e le risorse messe a disposizione.
Gli abitanti di Labaro non intendono rimanere a guardare. La mobilitazione per combattere l’inciviltà e l’abbandono di rifiuti è diventata una priorità per molti. Mauro Gori ha dichiarato di aver affrontato numerosi casi simili nel corso dell’ultimo periodo; la sua esperienza evidenzia quanto sia necessario un approccio proattivo per risolvere questi problemi. “Ne ho presi molti”, ha affermato, sottolineando l’assiduità con cui questo fenomeno si manifesta.
Nel corso degli ultimi mesi, ha avuto a che fare con diverse situazioni, una delle quali ha coinvolto un giovane che si è scusato spiegando di essere laureato in politiche ambientali. Tale illustrazione del paradosso rappresenta una lettura amara della situazione attuale: individui che si proclamano sensibili alle questioni ambientali ma che, tuttavia, agiscono in modo contrario alle regole di convivenza civile.
L’esperienza di Labaro diventa, quindi, un’esemplificazione della necessità di un cambio di rotta non solo a livello di responsabilizzazione individuale, ma anche di politiche pubbliche che possano affrontare e perseguire un obiettivo più ampio: il recupero del decoro urbano e la salvaguardia del patrimonio naturale.
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