L'appello della Fondazione Carli: un piano per i fragili contro la tirannia della perfezione - avvisatore.it
Claudia Gerini, attrice e regista, ha tenuto una lectio magistralis a Roma dal titolo “Imperfetti e felici. Il coraggio delle fragilità contro la dittatura dell’apparenza”. L’evento, organizzato dalla Fondazione Guido Carli, ha sottolineato l’importanza di accettare le proprie imperfezioni in un’epoca dominata dalla ricerca ossessiva della perfezione e dell’apparenza a tutti i costi. Gerini ha evidenziato come la pressione per conformarsi a falsi ideali stia contribuendo a un aumento significativo dei disturbi mentali, rappresentando una minaccia non solo per il benessere individuale ma anche per l’economia.
«Occorre un piano strategico nazionale anti fragilità che veda lavorare insieme presidenza del Consiglio, ministeri, imprese, banche, fondazioni e associazioni per individuare azioni mirate di impegno e sostegno sociale e sanitario su tutto il territorio»
Claudia Gerini ha invitato a liberarsi dalla “tirannia dell’abilismo”, sottolineando l’importanza di accettare le proprie imperfezioni come fonte di forza e autenticità. Definendosi un’ “imperfezionista”, l’attrice ha condiviso esperienze significative con bambini in condizioni svantaggiate in diversi Paesi, evidenziando come la superficialità e la ricerca ossessiva dell’apparenza stiano generando un crescente malessere psicologico nella società. Dati preoccupanti evidenziano un aumento dei disturbi mentali, soprattutto tra i giovani, sottolineando la necessità di un cambiamento culturale che valorizzi l’autenticità e la condivisione.
«Imperfetti e felici. Vorrei che fosse la nostra dichiarazione di indipendenza dalla tirannia della perfezione, dalla tirannia dell’abilismo che ci impone la società di oggi. Io mi definisco un’imperfezionista, che nel disordine della vita trova il suo senso, la sua forza creativa»
Claudia Gerini ha lanciato una sfida contro la cultura dell’apparenza e del perfezionismo, invitando a una rinascita basata sull’autenticità e sulla condivisione. In un contesto in cui l’ansia da prestazione e la ricerca costante di approvazione rischiano di minare la salute mentale delle persone, l’attrice ha sottolineato l’importanza di accettare le proprie fragilità come parte integrante della propria identità. Solo abbracciando l’imperfezione e valorizzando la diversità si potrà costruire una società più autentica e inclusiva, in cui ognuno possa sentirsi accettato e valorizzato per ciò che è.
«Schiacciate dall’apparenza, da ciò che resta in superficie e copre ciò che c’è in profondità. Dietro la maschera obbligata di perfezione si cela un mantra, imperituro, che ci spinge a rispondere in maniera incalzante alla richiesta di mostrarsi. L’apparire conta molto di più rispetto all’essere. La ricerca di like si può però identificare con il bisogno di richiedere amore, con la ricerca, naturale, di approvazione»
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