L’Arma dei Carabinieri si schiera in difesa del Generale Mario Mori: nuova indagine sulle stragi del 1993

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L'Arma dei Carabinieri si schiera in difesa del Generale Mario Mori: nuova indagine sulle stragi del 1993 - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 22 Maggio 2024 by Francesca Monti

‘ex capo del Ros ed ex direttore del Sisde, Mario Mori, è recentemente finito al centro di una nuova indagine nell’ambito delle stragi avvenute in Italia nel 1993. ‘Arma dei Carabinieri, in una nota ufficiale, ha espresso la propria vicinanza al Generale, confidando nella sua estraneità ai fatti contestati.

Prima Parte: ‘indagine e la presa di posizione dell’Arma dei Carabinieri

Nuova indagine sulle stragi del 1993: coinvolto il Generale Mario Mori

‘indagine, condotta dalla Procura di Firenze, vede il Generale Mario Mori iscritto nel registro degli indagati. La notizia ha suscitato immediatamente una serie di reazioni, sia a livello istituzionale che all’interno delle forze dell’ordine.

In particolare, l’Arma dei Carabinieri ha deciso di schierarsi apertamente in difesa del Generale, ribadendo la propria fiducia nella sua integrità morale e professionale. In una nota ufficiale, l’Arma ha sottolineato come Mori, nel corso della sua carriera, abbia reso lustro all’istituzione in Italia e all’estero, e ha confidato che anche in questa circostanza riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati.

Le accuse contestate al Generale Mario Mori

Le accuse rivolte al Generale Mori nell’ambito di questa nuova indagine sono particolarmente gravi. Gli inquirenti, infatti, ipotizzano a suo carico i reati di strage, associazione mafiosa, associazione con finalità di terrorismo internazionale ed eversione dell’ordine democratico.

In particolare, i magistrati fiorentini contestano a Mori di non aver impedito, pur avendone l’obbligo giuridico, gli eventi stragisti di cui aveva avuto anticipazioni. Secondo l’accusa, infatti, il Generale sarebbe stato informato di tali eventi sia nel agosto 1992, dal maresciallo Roberto Tempesta, che qualche tempo dopo, dal pentito Angelo Siino.

La richiesta di rinvio dell’interrogatorio

Inizialmente fissato per il 23 maggio, data che coincide con l’anniversario della strage di Capaci, l’interrogatorio del Generale Mori non si è tenuto. Questo a seguito di una richiesta di rinvio presentata alla Procura, in quanto l’avvocato difensore, Basilio Milio, aveva altri impegni in quella data.

Seconda Parte: Le indagini sulle stragi del 1993 e le dichiarazioni del procuratore capo di Firenze

‘inchiesta sulle stragi del 1993: un lavoro complesso e delicato

‘indagine sulle stragi avvenute in Italia nel 1993 è un lavoro complesso e delicato, che richiede tempo e risorse. La Procura di Firenze, in particolare, si è assunta la responsabilità di portare avanti le indagini relative agli attentati avvenuti a Firenze, Milano e Roma.

Le dichiarazioni del procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia

In merito a questo, il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, ha dichiarato che il dovere della Procura è quello di completare tutte le verifiche sulle stragi del 1993, per le quali sussiste la competenza della Procura stessa. Spiezia ha inoltre espresso l’auspicio di riuscire a proseguire e terminare entro il 2024 questo lavoro, con il massimo riserbo e grande attenzione al profilo delle garanzie delle persone coinvolte.

La difesa del Generale Mori: ‘Una persecuzione giudiziaria’

Infine, è significativo riportare le parole di difesa del Generale Mori, il quale ha parlato di una ‘persecuzione giudiziaria‘ portata avanti per ben 22 anni, con la complicità di certa informazione. Mori ha sottolineato di essere stato sempre assolto nei tre processi in cui è stato coinvolto, e di aver constatato che certi inquirenti continuano a proporre teoremi non paghi di pronunce assolutorie e di una recente sentenza della Suprema Corte che ha sconfessato radicalmente le loro tesi.

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