L’arte della gioia: il clown di corsia che sfida il cancro al Sant’Orsola di Bologna

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L'arte della gioia: il clown di corsia che sfida il cancro al Sant'Orsola di Bologna - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 26 Aprile 2024 by Giordana Bellante

Introduzione:
Un uomo di 56 anni, originario di Pesaro, trasforma la sua lotta contro il cancro in un’opportunità per donare sorrisi ai bambini e alle donne ricoverate nel reparto di oncologia del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Michele Mariani, clown di corsia, si sottopone tre volte a settimana alle terapie oncologiche per curare un mieloma, ma non appena terminate le sedute, si dirige in pediatria per regalare allegria con i suoi palloncini.

1. La storia di Michele: dal mieloma multiplo al clown di corsia

Michele Mariani, pesarese, riceve la diagnosi di mieloma multiplo nel Natale del 2017. Inizia così il suo percorso di cure al Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Prima di essere colpito dal cancro, Michele era già un clown di corsia, con l’obiettivo di sostenere i bambini in situazioni gravi. Nonostante la malattia si ripresenti e sia costretto ad affrontare le terapie per un altro anno, Michele non si arrende. Anzi, dopo ogni seduta, invece di tornare a casa, si reca nel reparto di pediatria per portare sorrisi e allegria ai piccoli pazienti e al personale sanitario.

2. palloncini di Michele: una terapia contro la depressione e il dolore

palloncini che Michele crea sono molto più di semplici oggetti colorati: rappresentano una vera e propria terapia contro la depressione e il dolore. “Aiuti le altre persone e allo stesso tempo dai forza anche a te stesso,” spiega Michele, sottolineando come gli studi dimostrino che il sorriso sia una forte cura contro la depressione, che indebolisce il sistema immunitario. Oltre a portare gioia ai bambini, i palloncini aiutano Michele a superare le difficoltà legate alle terapie oncologiche.

3. Il progetto di Michele: coinvolgere altri pazienti per allargare il cerchio del benessere

Michele non si ferma qui. Il suo sogno è quello di realizzare un progetto più ampio, coinvolgendo altri pazienti adulti per allargare il cerchio del benessere. “Appena finite le terapie, prima di iniziare ad andare dai bambini stavo molto male, tornavo a casa e per ore era veramente dura. Invece ho visto che impegnandomi con i bimbi, anche se ero stanchissimo, mi dava un aiuto impressionante,” racconta Michele. Per lui, donare è una forza, un farmaco che lo ha aiutato ad evitare gli effetti collaterali delle terapie.

Michele Mariani è un esempio di resilienza e altruismo. Nonostante la sua battaglia contro il cancro, riesce a trasformare la sua sofferenza in un’opportunità per aiutare gli altri. suoi palloncini colorati rappresentano un faro di speranza e un simbolo di come la solidarietà possa fare la differenza nelle vite delle persone.

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