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Latitante catturato durante spesa: 20 anni per mafia

Arrestato latitante della Sacra Corona Unita mentre faceva la spesa

La cattura di un pericoloso latitante ha scosso la comunità di Torvaianica, nel comune di Pomezia. Si tratta di nome e cognome, un 61enne originario di Lecce, noto per essere stato un personaggio di spicco della Sacra Corona Unita negli anni 2000. L’uomo era destinatario di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti per oltre 20 anni di reclusione, emesso dalla Procura della Repubblica di Lecce, per reati legati all’associazione mafiosa, al traffico di sostanze stupefacenti ed armi.

Le forze dell’ordine, in particolare la Squadra Mobile di Lecce e la Sisco di Lecce, con il supporto operativo della Sisco di Roma, hanno condotto un’accurata indagine per individuare il latitante. Dopo mesi di ricerche, l’uomo è stato localizzato nel comune laziale mentre si trovava all’interno di un supermercato di Torvaianica, intento a fare la spesa. La Polizia di Stato ha agito prontamente, bloccando l’uomo e procedendo al suo arresto.

Secondo quanto emerso dalle indagini, nome e cognome era stato coinvolto in numerose attività criminali nel primo decennio degli anni 2000. Era infatti a capo del Clan “nisi-briganti”, affiliato alla consorteria mafiosa della Sacra Corona Unita. Il suo nome era già noto alle forze dell’ordine, in quanto nel 2012 era stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare che coinvolgeva altre 62 persone, tutte accusate di reati legati all’associazione mafiosa.

L’arresto del latitante è stato possibile grazie all’impegno e alla dedizione degli uomini della Polizia di Stato, che hanno condotto un’indagine approfondita per individuare la sua posizione. L’operazione è stata coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, dimostrando l’efficacia della collaborazione tra le diverse squadre investigative.

L’arresto di nome e cognome rappresenta un importante successo nella lotta alla criminalità organizzata. La sua cattura dimostra che le forze dell’ordine sono determinate a perseguire i responsabili di gravi reati e a garantire la sicurezza della comunità. Ora l’uomo dovrà scontare la sua lunga pena di reclusione, mettendo fine alla sua fuga dalla giustizia.

La Polizia di Stato ha ribadito il proprio impegno nella lotta alla criminalità organizzata, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le diverse forze dell’ordine e l’utilizzo di strumenti investigativi avanzati. L’arresto di nome e cognome è un segnale chiaro che nessuno è al di sopra della legge e che la giustizia sarà fatta.

Redazione

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