Le immagini del drammatico salvataggio del fotografo Massimo Sestini: «mi sono fatto una foto da morto» - Socialmedialife.it
Nel febbraio 2025, il fotografo Massimo Sestini ha condiviso con il settimanale Oggi le drammatiche immagini del suo salvataggio avvenuto durante un’immersione nel lago di Lavarone, in provincia di Trento. Sestini, mentre si trovava sotto il ghiaccio, ha vissuto un’esperienza che ha rischiato di costargli la vita. La sua storia, raccontata attraverso le fotografie scattate dalla sua macchina, offre uno sguardo intenso e personale su un momento di crisi estrema.
Durante l’immersione, Sestini aveva montato sulla sua attrezzatura una camera in grado di catturare immagini a 360 gradi ogni tre secondi, fissata al polso. In un momento di lucidità, il fotografo ricorda di aver bevuto acqua, ma poco dopo ha perso i sensi. Quando i soccorritori lo hanno estratto dall’acqua e posato sul ghiaccio, la sua camera è caduta nuovamente in acqua, continuando a scattare. Le immagini che ha condiviso mostrano i momenti critici del suo salvataggio, con i soccorritori impegnati a rianimarlo.
Massimo Sestini ha descritto la scena del suo salvataggio, evidenziando il lavoro dei soccorritori. «C’è uno dei soccorritori che mi mette una mano sotto la testa, un altro che cerca di togliermi le pinne, e un terzo che in piedi mi guarda per valutare la situazione», ha spiegato. Dopo circa venti secondi dall’estrazione, il comandante del primo nucleo sub della Guardia Costiera ha iniziato a praticargli il massaggio cardiaco, un intervento che si è rivelato fondamentale per salvargli la vita. Sestini ha sottolineato l’importanza di quel momento, in cui la professionalità dei soccorritori ha fatto la differenza.
Nel racconto di Sestini emerge anche la sua lotta per respirare. «Quando ho sentito che mi mancava l’aria, ho pensato si fosse rotto l’erogatore», ha raccontato. Nonostante i tentativi di utilizzare l’erogatore di emergenza e quello del sub vicino, entrambi si sono rivelati inefficaci. In realtà, la causa del suo problema era una glottide bloccata, che gli impediva di respirare e lo costringeva a ingoiare acqua nei polmoni. Questo momento di panico ha rappresentato una delle fasi più critiche della sua esperienza subacquea.
Una delle immagini più significative scattate dalla sua camera è quella che lo ritrae subito dopo essere stato estratto dall’acqua. Sestini ha chiarito che non si tratta di una foto scattata da un passante, ma di un’immagine che lui stesso ha impostato e regolato prima di perdere conoscenza. «Questa non è la foto di un passante che mi vede lì sul ghiaccio svenuto e scatta. È una foto mia, perché sono io che ho impostato la macchina», ha affermato. La sua sopravvivenza ha reso possibile la narrazione di questa incredibile esperienza, trasformando un momento di crisi in una testimonianza di resilienza e speranza.
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