L’avvocato Eugenio Losco ha annunciato che si sta valutando la possibilità di presentare un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo per una presunta violazione del divieto di “trattamenti inumani e degradanti” nel caso di Ilaria Salis, una donna milanese di 39 anni detenuta da quasi un anno a Budapest. Le immagini scioccanti di Ilaria incatenata hanno sollevato interrogativi sull’atteggiamento di un Paese membro dell’Unione Europea.
La Lega ha commentato il caso, definendo le immagini di Ilaria Salis “scioccanti” e sottolineando che il suo caso offre l’opportunità di riflettere non solo sull’Ungheria, ma anche su altri Paesi membri dell’UE. La Lega ha fatto riferimento a un episodio avvenuto nel febbraio 2017 a Monza, quando un gazebo del partito venne assaltato da violenti dei centri sociali e due ragazze presenti furono attaccate con insulti e sputi da un gruppo di facinorosi. In seguito a questi fatti, Ilaria Salis è stata processata e riconosciuta dalle militanti della Lega.
La Lega auspica che Ilaria Salis possa dimostrare la propria innocenza in tutti i procedimenti a suo carico. La donna, insegnante di professione e definita “un’idealista” dai giornali italiani, è stata coinvolta in diverse vicende giudiziarie. La Lega sottolinea che il legittimo esercizio del dissenso non può mai sfociare in episodi di violenza, soprattutto quando si tratta di attacchi odiosi contro giovani indifese, come quelli avvenuti a Monza.
L’avvocato Eugenio Losco ha confermato che Ilaria Salis è stata assolta per non aver commesso il fatto che le veniva contestato nel caso del gazebo della Lega assaltato a Monza nel 2017. L’avvocato ha sottolineato che, sebbene Ilaria avesse partecipato al corteo, l’azione incriminata è stata compiuta da altre persone. Questa assoluzione conferma l’importanza di distinguere tra coloro che partecipano a una manifestazione e coloro che commettono atti di violenza durante la stessa.
Il caso di Ilaria Salis solleva importanti questioni riguardanti i diritti umani e l’esercizio del dissenso. La sua detenzione in Ungheria e le immagini scioccanti delle sue catene hanno attirato l’attenzione su presunte violazioni dei diritti umani. La Lega ha sottolineato l’importanza di condannare la violenza e di garantire che il legittimo esercizio del dissenso non degeneri in episodi di violenza. Ilaria Salis ha dimostrato la sua innocenza nel caso del gazebo della Lega assaltato a Monza nel 2017, confermando che non era coinvolta negli atti di violenza commessi da altre persone durante quella manifestazione.
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