L’evoluzione del linguaggio giovanile: un’analisi approfondita del giovanilese e delle sue sfumature

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L'evoluzione del linguaggio giovanile: un'analisi approfondita del giovanilese e delle sue sfumature - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 9 Giugno 2024 by Giordana Bellante

Il linguaggio giovanile, noto anche come giovanilese, è un modo di comunicare unico, spesso di difficile comprensione per gli adulti. Questo idioma, caratterizzato da un lessico informale e scherzoso, è un mix di parole prese in prestito dalla pubblicità, dal cinema, dalla rete e dai videogiochi, nonché di troncamenti, forestierismi e forme dialettali.

Il Giovanilese: Un Linguaggio in Continua Evoluzione

Un gruppo di studenti di Scienze della Comunicazione dell’università Lumsa di Roma ha raccolto più di mille parole e molte locuzioni informali di questo linguaggio in un volume intitolato “Bella ci! Piccolo glossario di una lingua sbalconata” . Il glossario, curato da Patrizia Bertini Malgarini e Marzia Caria, docenti di Linguistica italiana, è giunto alla sua terza edizione e presenta alcune novità rispetto alle precedenti.

Tra le novità, troviamo l’ingresso di parole ed espressioni di ambito locale, prevalentemente della Sardegna, e di voci legate a TikTok, uno dei social network più popolari tra i giovani. Queste nuove voci si aggiungono a termini già in uso da tempo, come “postare” , “beccarsi” , “clannare” e “svalvolare” .

Dallo Slanguage al Dialetto: La Varietà del Giovanilese

Accanto a termini più recenti come “dabloon” , “ghostare” , “glitch” e “gigachad” , troviamo anche la rinascita di termini come “maranza”, utilizzato oggi in senso dispregiativo.

Non mancano, inoltre, espressioni come “Che drip la nuova felpa di Marco” , “Paolo è formaggino” e “smettila di blastarmi” . Anche le forme dialettali sono molto frequenti e variano da territorio a territorio, dai romaneschi “piottare” e “mortazza”, al settentrionale “burdél”, al napoletano “frisco”, ai toscani “bischero” e “boscare”, al sardo “che cugurra!”.

Infine, il giovanilese è caratterizzato dall’uso di suffissi come -oso e -ata, troncamenti come “raga” e “bro”, e sigle come “Omw” e “W8”. Un saluto tipico di questo linguaggio è “#Ciaone!”, un modo informale e scherzoso per dire addio.

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