Un’operazione militare congiunta dello Shin Bet e della polizia ha portato al salvataggio di due ostaggi con doppia cittadinanza israeliana e argentina rapiti dal Kibbutz Nir Yitzhak e trattenuti nel campo profughi di al-Shabura a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo il quotidiano Haaretz, questa è stata una vittoria morale per Israele e un enorme successo operativo. Tuttavia, l’operazione ha anche posto una sfida a Hamas, che dovrà migliorare la sorveglianza sugli ostaggi per evitare che situazioni simili si ripetano. L’unico modo per riportare a casa gli ostaggi rimasti nella Striscia di Gaza sarà attraverso un accordo.
Mentre il quotidiano Haaretz descrive l’operazione come una buona notizia tanto attesa dalla popolazione israeliana, le proteste delle famiglie degli ostaggi continuano per le strade di Tel Aviv. Tuttavia, il giornale sottolinea che sarà difficile ripetere questo successo, nonostante la pressione esercitata da Israele su Hamas. Infatti, i miliziani impareranno dagli errori commessi durante il salvataggio e cercheranno di essere più vigili in futuro.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso che Israele non perderà nessuna occasione per riportare a casa i suoi rapiti. Nonostante il successo del salvataggio, ci sono ancora 134 ostaggi nella Striscia di Gaza, di cui trenta si presume non siano più vivi. Secondo Haaretz, liberare gli ostaggi rimanenti sarà difficile a causa della stretta sorveglianza a cui sono sottoposti. Pertanto, sarà necessario raggiungere un accordo per liberarli.
Domani il direttore della Cia William Burns arriverà al Cairo per riprendere i negoziati indiretti con Hamas, con la collaborazione dei funzionari dell’intelligence dell’Egitto e del Qatar. Tuttavia, l’Egitto ha minacciato di sospendere il trattato di pace con Israele se quest’ultimo dovesse invadere Rafah, dove si sono rifugiati milioni di sfollati palestinesi. La necessità di un accordo sugli ostaggi è evidente, considerando che finora le operazioni di salvataggio non hanno avuto successo a causa del rischio per la vita degli ostaggi. Haaretz riporta che Hamas ha ucciso alcuni prigionieri per paura che l’Idf stesse per liberarli.
In conclusione, il desiderio di liberare gli ostaggi è sempre più forte tra i soldati israeliani, che sono disposti a rischiare la propria vita per farlo. L’ultima operazione di salvataggio ha dimostrato l’impegno delle truppe e la determinazione a portare a casa gli ostaggi. Secondo i media israeliani, i militari hanno persino scortato gli ostaggi con i loro corpi per garantirne la sicurezza durante il salvataggio.
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