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Liberazione della giovane lupa a Roma: la frenetica cattura e il trasferimento nel Parco Nazionale

La liberazione della giovane lupa, catturata mercoledì 25 settembre nella zona di Porta di Roma, rappresenta un’importante operazione che ha suscitato emozioni tra la popolazione e gli specialisti della gestione della fauna. L’animale, che aveva creato preoccupazione tra gli abitanti del parco delle Sabine, è stato trasferito in un’area protetta del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, dove troverà un nuovo habitat sicuro e vasto.

Cattura e gestione dell’animale

Il momento della cattura

Il coinvolgimento delle autorità competenti è stato fondamentale per il successo dell’intervento. Nella serata del 25 settembre, intorno alle ore 21, una squadra di guardiaparco, in collaborazione con veterinari della ASL RM1 e con una ditta specializzata nella gestione della fauna selvatica, ha proceduto alla cattura della giovane lupa che, nei giorni precedenti, aveva causato allerta tra i residenti. L’approccio dell’equipe è stato studiato per garantire il minimo stress all’animale durante tutto il processo.

Il protocollo adottato ha previsto prima il narcotizzamento della lupa, un’operazione delicata che ha richiesto la massima attenzione. Dopo aver accertato la completa immobilità dell’animale, i professionisti l’hanno trasportata in un’apposita gabbia, assicurando così il suo benessere durante il tragitto verso una nuova casa. Questo intervento ha dimostrato la capacità delle autorità locali di gestire situazioni critiche legate alla fauna selvatica, salvaguardando sia gli animali sia la sicurezza dei cittadini.

Il trasferimento in un habitat sicuro

Nella notte tra mercoledì e giovedì 26 settembre, la giovane lupa è stata trasferita in un’area faunistica recintata all’interno del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise. Questa scelta si è rivelata fondamentale poiché il parco offre un ambiente controllato e adatto alla reintegrazione dell’animale nel suo habitat naturale. Il personale del parco ha accolto con entusiasmo l’animale, preparando il terreno per un reinserimento graduale e sicuro.

Il trasferimento è stato gestito con grande professionalità, assicurando che la lupa fosse in condizioni ottimali. L’ente di gestione del parco ha messo a disposizione le risorse necessarie per accogliere l’animale, sottolineando l’importanza della cooperazione tra le diverse autorità competenti nel campo della tutela della fauna selvatica.

La liberazione e il primo contatto con il nuovo ambiente

Il momento della liberazione

Il giorno successivo, giovedì 26 settembre, gli operatori si sono dedicati alla liberazione della lupa, preparandola ad affrontare il nuovo capitolo della sua vita. Sebbene inizialmente l’animale fosse timidissimo e riluttante a uscire dalla gabbia, la presenza rassicurante del personale ha permesso di facilitare il suo inserimento. Video e fotografie della liberazione mostrano chiaramente il momento in cui la lupa, dopo qualche istante di esitazione, ha cominciato a esplorare l’ambiente circostante.

Le prime fasi della liberazione sono state delicate; la giovane lupa mostrava segni di impaurimento, con la coda tra le zampe. Tuttavia, con calma e pazienza, è riuscita a prendere confidenza con il nuovo spazio, avviandosi a esplorare il parco. Questo processo evidenzia l’importanza di situazioni di reinserimento controllato, in modo da garantire il benessere degli animali selvatici.

Un futuro promettente

Passato poco tempo dalla liberazione, l’animale ha dimostrato di adattarsi rapidamente al suo nuovo habitat, gestendo la situazione con una crescente fiducia. Le immagini della sua esplorazione hanno trovato grande risonanza tra i cittadini e gli appassionati di fauna selvatica, simbolizzando il successo del progetto che ha portato a un lieto fine per una storia che avrebbe potuto avere sviluppi molto più drammatici.

Il rapido intervento delle autorità competenti ha permesso di evitare situazioni critiche e ha ribadito l’importanza della sicurezza nella gestione della fauna urbana. La collaborazione tra guardiaparco, veterinari e enti di gestione della fauna selvatica è un esempio positivo per future operazioni di questo genere. La storia della giovane lupa si conclude con la speranza che, nei prossimi mesi, possa proseguire la sua vita nel parco, contribuendo a mantenere un ecosistema sano e equilibrato.

Luisa Pizzardi

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