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Lina Souloukou si dimette dall’AS Roma: le minacce e l’ansia segna la sua uscita anticipata

La notizia delle dimissioni dell’Amministratore Delegato dell’AS Roma, Lina Souloukou, ha colto di sorpresa molti tifosi e addetti ai lavori. Da aprile 2023 al timone del club, Souloukou ha dovuto affrontare vari ostacoli, culminati in un clima di tensione nei suoi confronti, alimentato dalle minacce e dalle critiche espresse dai tifosi. L’annuncio ufficiale di oggi non solo segna la fine della sua gestione, ma evidenzia le complessità nell’ambiente calcistico romano e le difficoltà di mantenere il controllo in periodi di turbolenza.

La carriera di Lina Souloukou

Dal Grecia all’Italia: il percorso professionale

Lina Souloukou ha iniziato il suo cammino professionale nell’Olympiacos, dove ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato, portando con sé un bagaglio di esperienze e competenze significative. Il suo approdo all’AS Roma, avvenuto il 18 aprile 2023, ha rappresentato una sfida fondamentale per la società. Nella sua breve ma intensa esperienza, Souloukou ha cercato di ottimizzare la gestione dell’AS Roma, lavorando su vari fronti per migliorare la situazione economica del club.

Una delle sue principali iniziative è stata quella di instaurare nuove collaborazioni, tra cui una partnership con Riyadh Season. Questo accordo ha permesso all’AS Roma di acquisire fonti di guadagno alternative, contribuendo così al bilancio della società. Tuttavia, la gestione di Souloukou è stata caratterizzata da un mix di successi e problemi, rendendo il suo compito particolarmente complesso in un contesto sportivo già di per sé difficile.

Le sfide affrontate durante la gestione

Durante il suo mandato, Souloukou ha affrontato non solo questioni economiche, ma anche sfide legate alla gestione dello staff e alla comunicazione con i tifosi. Nonostante i progressi nella sfera economica, diverse decisioni intraprese in campo tecnico si sono rivelate controverse e hanno oramai avuto ripercussioni significative nelle relazioni tra club e tifoseria.

Nonostante le sue intenzioni di far progredire il progetto del nuovo stadio a Pietralata, il contesto generale si è deteriorato rapidamente, complicando ulteriormente la sua posizione. La riconosciuta competenza di Souloukou, amplificata dal suo ruolo nell’Executive Board dell’ECA, non è bastata a mantenere il clima di fiducia necessario per la prosecuzione del suo incarico.

Il clima di tensione

Decisioni controverse e malcontento dei tifosi

Le dimissioni di Souloukou non sono arrivate senza polemiche. La sua decisione di esonerare José Mourinho nel gennaio 2024 aveva già sollevato alcuni dibattiti tra i tifosi, ma il malcontento ha preso piede in maniera più evidente quando è avvenuto il licenziamento di Daniele De Rossi. L’ex capitano, simbolo e icona per la tifoseria giallorossa, ha rappresentato uno dei punti di rottura nel rapporto tra la società e i suoi sostenitori, accendendo una serie di contestazioni che si sono materializzate anche attraverso striscioni provocatori.

Slogan come “DDR mare di Roma… Lina male di Roma” indicano chiaramente la frustrazione dei fan, consapevoli delle scelte discutibili della dirigenza. Queste polemiche hanno generato un clima di forte tensione, portando alla diffusione di messaggi sempre più critici sui social network.

La risposta della sicurezza

A causa della crescente pressione mediatica e dei timori per la sicurezza personale, le autorità di Roma hanno deciso di rafforzare la protezione per Lina Souloukou e la sua famiglia, includendo i suoi due figli di 3 e 8 anni. Questo intervento delle forze dell’ordine mette in evidenza quanto possa essere insidioso il legame tra società sportive e tifosi, in particolare quando le decisioni della dirigenza si scontrano con le aspettative della base.

La decisione finale di Souloukou di dimettersi, quindi, sembra essere stata influenzata non solo da fattori interni alla gestione del club, ma anche dalle minacce e dall’attenzione negativa che ha ricevuto nei giorni immediatamente precedenti. La sua uscita anticipata chiude un capitolo tumultuoso nella storia dell’AS Roma e apre interrogativi sulla direzione futura della società.

Giordana Bellante

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