Lingua blu in Sardegna: Coldiretti lancia l’allerta per le perdite negli allevamenti ovini

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Lingua blu in Sardegna: Coldiretti lancia l'allerta per le perdite negli allevamenti ovini - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 26 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi

Nell’isola di Sardegna, la diffusione della lingua blu negli allevamenti di ovini solleva preoccupazioni significative tra gli operatori del settore. Coldiretti mette in guardia su un aumento esponenziale dei casi, avvertendo le autorità regionali e richiamando l’attenzione sulla mancanza di azioni immediate per gestire questa crisi sanitaria e commerciale. Analizziamo i dettagli della situazione e le implicazioni per l’agricoltura sarda.

La diffusione dell’epidemia nella regione

Un aumento drammatico dei casi

Negli ultimi aggiornamenti, Coldiretti ha segnalato che la lingua blu ha colpito praticamente tutta la Sardegna, con “centinaia di casi conclamati” e numerosi altri in fase di verifica. Solo qualche settimana fa, il numero di focolai era limitato, ma ora si assiste a una rapida espansione che mette a rischio gli allevamenti ovini dell’isola. Il virus, trasmesso prevalentemente da insetti ematofagi, si sta dimostrando devastante, causando una riduzione significativa della popolazione animale e danneggiando pesantemente il fatturato degli allevatori.

I numeri parlano chiaro: la situazione più grave si registra nella provincia di Cagliari, dove la malattia ha colpito vari comuni e aree sia costiere che interne. La ripercussione economica è immediata e preoccupante, dal momento che il settore ovino rappresenta una parte vitale dell’economia agricola sarda, crucialmente legata a prodotti tipici come il formaggio pecorino.

Le zone più colpite

L’epidemia ha avuto un inizio critico nel Sulcis, dove i primi segni si sono manifestati, per poi diffondersi rapidamente nell’Iglesiente, Guspini e Arbus. Da lì, il virus ha raggiunto il Campidano, il Sarrabus e il Gerrei. A titolo esemplificativo, l’Oristanese è una delle aree che ha subìto il peso maggiore della lingua blu, con focolai segnalati da Ghilarza a Cuglieri e da Sedilo a Bonarcado. Anche la provincia di Nuoro sta subendo colpi duri, con un numero crescente di focolai da confermare, specialmente nelle regioni della Baronia e dell’Ogliastra.

Responsabilità nel coordinamento delle misure di contenimento

Le critiche a regione e istituzioni

Coldiretti ha dedicato ampie critiche all’amministrazione regionale, accusando gli assessorati dell’Agricoltura e della Sanità di immobilismo. La lentezza e la mancanza di una strategia efficace per l’approvvigionamento di vaccini e antiparassitari hanno aggravato la situazione, evidenziando una gestione inadeguata di una crisi che sta avendo un impatto diretto sulla vita economica degli allevatori.

Battista Cualbu e Luca Saba, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Sardegna, hanno dichiarato che la situazione attuale richiede interventi tempestivi e decisi. In vista dell’estate, periodo critico per le movimentazioni e le vaccinazioni degli animali, le mancate azioni preventive hanno portato all’esplosione di nuovi casi.

Richieste non esaudite

Coldiretti ha più volte sollecitato la Regione a intraprendere azioni immediate per garantire la disponibilità di vaccini. Nonostante le ripetute richieste, il vaccino per combattere la lingua blu non è stato fornito nel modo necessario, lasciando gli allevatori a combattere contro una malattia che avrebbe potuto essere contenuta attraverso misure preventive appropriate.

L’impatto economico e le prospettive future

Conseguenze sugli allevamenti e gli animali

Le gravi perdite di animali a causa della lingua blu rappresentano un colpo pesante per il settore ovino sardo, già messo a dura prova da anni di crisi economica e da situazioni climatiche avverse. Gli allevatori si trovano in una situazione insostenibile, sia per la perdita di vite animali che per le limitazioni alle movimentazioni. Queste restrizioni non influiscono solo sulla salvaguardia della salute animale, ma anche sul commercio dei prodotti, comportando un ulteriore danno economico.

Gli effetti si ripercuotono su tutta la filiera: dai produttori di latte ai caseifici, fino ai punti vendita al dettaglio. La difficoltà dei produttori di smaltire i loro prodotti e la conseguente diminuzione del numero di animali allevati potrebbero portare a carenze di determinati prodotti sul mercato, con un possibile incremento dei prezzi.

Prospettive per la gestione della crisi

La soluzione alla crisi attuale richiederà un intervento coordinato tra istituzioni e allevatori. Un impegno collettivo potrebbe non solo aiutare a fronteggiare l’emergenza della lingua blu ma anche a garantire un supporto a lungo termine per il settore agricolo in Sardegna. La collaborazione tra le diverse parti interessate sarà cruciale per recuperare il terreno perduto e per prevenire future epidemie, assicurando che il patrimonio zootecnico dell’isola venga mantenuto e tutelato.

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