Ultimo aggiornamento il 25 Marzo 2025 by Emiliano Belmonte
All’Istituto Romano San Michele partono i laboratori di cucina intergenerazionali che uniscono tradizione culinaria, apprendimento e connessione sociale tra anziani e giovani.
La scorsa settimana, l’Istituto Romano San Michele ha dato il via a un progetto innovativo che coinvolge anziani ospiti e studenti degli Istituti Alberghieri di Roma. I laboratori di cucina intergenerazionali sono un’occasione unica per favorire la condivisione di conoscenze culinarie e creare connessioni tra le generazioni, rendendo la cucina un luogo di apprendimento e socializzazione.
Cucina tradizionale e moderna: il cuore del progetto
Ogni laboratorio si concentrerà su un tema diverso, alternando attività che spaziano dalla panificazione alle ricette di pasta fatta in casa, fino all’esplorazione di spezie e abbinamenti innovativi. Questi incontri mensili permetteranno di mescolare le abilità degli anziani con la curiosità dei più giovani, dando vita a una ricetta unica di apprendimento reciproco e collaborazione.
Creare legami e includere tutta la comunità
L’aspetto umano e sociale del progetto è altrettanto importante. Al termine di ogni ciclo di laboratori, sarà organizzato un evento speciale, come un pranzo o una merenda, da condividere con i familiari degli anziani e il personale della struttura. Questi momenti contribuiranno a rafforzare il legame comunitario, favorendo la socialità e l’inclusione tra i partecipanti.
La memoria culinaria in un ricettario speciale
Alla fine del progetto, verrà creato un ricettario illustrato con le ricette preparate, che sarà accompagnato da un video documentario e un album fotografico. Questo archivio della memoria rappresenterà un tesoro culinario, raccogliendo esperienze, emozioni e storie condivise, e conservando la tradizione gastronomica del San Michele per le generazioni future.
Empatia e formazione: una combinazione vincente
I primi laboratori hanno già suscitato entusiasmo tra i partecipanti. Gli anziani hanno messo a punto panini rustici e grissini decorati, mentre i giovani hanno partecipato con interesse e attivato un dialogo stimolante. Questo progetto rappresenta una vera buona pratica educativa e sociale, che unisce la cura degli anziani, la formazione dei giovani e la valorizzazione del patrimonio gastronomico italiano in un’esperienza unica e coinvolgente.