Ultimo aggiornamento il 22 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
Nel panorama abitativo italiano, il rapporto tra case e abitanti rivela una realtà sorprendente e complessa. Secondo il volume “Statistiche catastali 2023” redatto dall’Osservatorio del mercato immobiliare in collaborazione con la Direzione centrale dei servizi catastali e l’Agenzia delle Entrate, l’Italia conta circa 35,6 milioni di abitazioni, corrispondenti a una media di quasi due alloggi per ogni tre persone. Questi dati, aggiornati al 31 dicembre 2023, non solo tracciano un quadro dettagliato del mercato immobiliare, ma offrono anche spunti di riflessione sulle dinamiche abitative nel nostro paese.
Una distribuzione diseguale degli immobili
Province con più di una casa a testa
Un approfondimento sui dati cataloga tre province italiane, AOSTA, SONDRIO e SAVONA, come quelle con una maggiore densità abitativa. In queste aree, la disponibilità di abitazioni supera il numero di residenti, suggerendo una domanda e un’offerta fortemente squilibrate. Al contrario, nelle grandi città come MILANO, ROMA e TORINO, la situazione si fa più complessa, con una significativa concentrazione di abitazioni che coesistono con un alto tasso di urbanizzazione.
L’analisi del sistema catastale rivela ulteriori dettagli: ci sono 86 milioni di particelle registrate nel catasto terreni, con le abitazioni che rappresentano oltre la metà del totale . Questa cifra è in costante crescita; infatti, nel 2023 sono state censite circa 86.000 abitazioni in più rispetto all’anno precedente. La crescita è particolarmente nota per le abitazioni civili e per i villini, suggerendo una modifica nelle esigenze abitative della popolazione, mentre diminuiscono sia le case signorili che quelle popolari, ridisegnando così il panorama immobiliare italiano.
Dimensioni e caratteristiche delle abitazioni
La superficie media delle case italiane
Un altro dato interessante è rappresentato dalle dimensioni delle abitazioni italiane. In media, una casa nel nostro paese misura 118 metri quadrati e dispone di 5,5 stanze. Tuttavia, questa media nasconde una grande varietà di situazioni: le abitazioni più piccole, che scendono sotto i 100 metri quadrati, si trovano principalmente nelle categorie popolari e rurali. È nelle province come AOSTA, SONDRIO, VERBANO, ASTI e BELLUNO che si registra una superficie abitativa pro capite superiore ai 100 metri quadrati.
Al contrario, grandi centri come MILANO e ROMA presentano la situazione opposta, con meno di 60 metri quadrati per abitante. Questo scarto evidenzia non solo differenti preferenze abitative, ma anche il costo della vita nelle aree metropolitane, dove gli spazi tendono a essere più ristretti.
Il profilo dei proprietari
Un altro aspetto da considerare riguarda la proprietà degli immobili. Secondo i dati disponibili, il 93% del parco residenziale è di proprietà di persone fisiche, con il restante 7% controllato da enti, aziende o organizzazioni. Questo ultimo gruppo possiede frequentemente immobili di maggior pregio, contribuendo a un mercato di lusso particolarmente competitivo.
In relazione alla rendita catastale, le tasse sulle proprietà immobiliari costituiscono una fetta significativa degli introiti pubblici, rappresentando il 49,3% delle entrate. Tuttavia, la maggior parte della rendita proviene da immobili a destinazione speciale, tra cui alberghi e strutture ricettive, che, pur essendo solo il 2,5% delle unità immobiliari italiane, versano oltre un quarto della rendita catastale complessiva.
Il mercato immobiliare italiano, con le sue peculiarità e le sfide legate alla domanda e offerta, continua a essere un tema centrale per la politica e l’economia del paese, nonché un argomento di interesse per i cittadini e gli investitori.