Lodo Guenzi, frontman de Lo Stato Sociale, riflette sul futuro della band dopo l'uscita di Matteo, evidenziando le sfide e le opportunità che si presentano. In un'intervista rilasciata recentemente, Guenzi esprime le sue preoccupazioni e speranze per il proseguimento del progetto musicale, sottolineando l'importanza di rimanere autentici e innovativi in un panorama musicale in continua evoluzione. La band, nota per il suo stile unico e le tematiche sociali affrontate nei testi, si prepara a
Il noto cantante e attore Lodo Guenzi ha recentemente rilasciato un’intervista all’agenzia Adnkronos, in cui ha condiviso le sue considerazioni sul futuro del gruppo Lo Stato Sociale, a seguito della triste scomparsa del fondatore e manager Matteo Romagnoli. Questo scambio di idee è avvenuto il 13 febbraio 2025, e Guenzi ha evidenziato l’urgenza di rivedere la direzione artistica del gruppo, affermando che “dobbiamo capire come continuare a vivere e se sia possibile scrivere dopo Matteo; la nostra è una ‘casa’ da ricostruire”. Romagnoli, fondatore dell’etichetta discografica Garrincha Dischi nel 2008, ha lasciato un’impronta indelebile, e Guenzi ha chiarito di non aver mai preso in considerazione l’idea di intraprendere una carriera da solista. Riguardo a un eventuale ritorno al Festival di Sanremo, ha commentato: “Non posso darti una risposta precisa; io e il resto del gruppo abbiamo opinioni diverse, e il festival è ancora un pensiero troppo lontano”.
Attualmente, Lodo Guenzi è tornato al cinema con il sequel di Est – Dittatura Last Minute, intitolato Tornando a Est. Diretto da Antonio Pisu, il film segue le avventure di tre giovani: Rice (interpretato da Guenzi), Pago (Matteo Gatta) e Bibi (Jacopo Costantini). La narrazione si muove tra nostalgia e comicità, mentre i protagonisti intraprendono un lungo viaggio alla ricerca di se stessi e del mondo che li circonda. Guenzi ha osservato che “oggi i ragazzi dovrebbero annoiarsi di meno e allontanarsi dalle zone di ‘sconforto'”. Tuttavia, ha notato una certa apatia, probabilmente causata dalla paura di affrontare l’ignoto. Ha anche accennato all’impatto negativo che la realtà virtuale può avere sulla voglia di esplorare e vivere nuove esperienze.
Tornando a Est si colloca due anni dopo gli eventi del primo film. I tre amici ora risiedono nella tranquilla città di Cesena, ma la loro vita prende una piega inaspettata quando Bibi inizia a scambiare lettere con una ragazza bulgara. Questo porta il gruppo a intraprendere un viaggio che si trasforma in un’avventura ricca di colpi di scena. I tre amici si trovano coinvolti in un intrigo internazionale, scambiati per spie, e devono affrontare una serie di situazioni pericolose che li vedono coinvolti con malavitosi italiani e una gang di Sofia. Anche i servizi segreti sembrano interessati ai loro movimenti, complicando ulteriormente la situazione.
Oltre alla sua carriera musicale, Lodo Guenzi ha accumulato una notevole esperienza nel cinema e nel teatro. Ha dichiarato: “Non utilizzo i film come una piattaforma per esprimere le mie opinioni personali; non sfrutto l’opportunità di un film per comunicare ciò che penso nella vita”. Le sue scelte artistiche sono guidate da ciò che considera interessante e significativo, sottolineando l’importanza di interagire con le parole degli altri, sia sul palcoscenico che sullo schermo. Guenzi ha anche commentato l’attuale fase della società, definendola “di estrema mitomania e vittimismo“, suggerendo che sarebbe utile ascoltare di più le parole altrui per evitare di cadere in questi estremi.
La conversazione con Adnkronos ha messo in evidenza non solo le sfide che il gruppo deve affrontare, ma anche la visione artistica di Guenzi, che continua a cercare nuove strade nel panorama musicale e cinematografico.
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