Ultimo aggiornamento il 12 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi
Contesto: Un’indagine antimafia condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ha portato alla luce un presunto giro d’affari illecito nel settore degli imballaggi per prodotti ortofrutticoli a Vittoria, nel Ragusano. ‘inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Gabriele Fragalà, ha visto l’intervento dei Carabinieri di Ragusa e della Guardia di Finanza etnea, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 16 indagati.
Prima parte: ‘egemonia del clan Greco nel settore degli imballaggi
Il clan Greco e il presunto controllo degli affari imprenditoriali nel settore degli imballaggi
Sottotitolo: ‘accusa di assoggettamento mafioso e l’influenza sulla libera concorrenza
Secondo l’inchiesta, la cosca al centro dell’operazione sarebbe guidata da Emanuele ‘Elio’ Greco, il quale, insieme ai figli Nuccio e Alberto, avrebbe avuto il pieno controllo degli affari imprenditoriali nel settore degli imballaggi. La Dda contesta che la famiglia Greco avrebbe fatto uso degli strumenti propri dell’assoggettamento mafioso e si sarebbe avvalsa del proprio carisma criminale nell’ambiente della fornitura del packaging, influenzando e condizionando la libera concorrenza.
Sottotitolo: La violazione del provvedimento di sequestro dei beni e la continuazione delle attività illecite
Nonostante il provvedimento di sequestro di beni e disponibilità del valore complessivo di 35 milioni di euro, emesso dal Tribunale di Catania su richiesta della Dda etnea, nei confronti di Emanuele Greco e di diverse società collegate, il clan avrebbe continuato a imporsi come intermediari nel settore. In questo modo, la cosca avrebbe aggirato il sequestro e perpetuato le proprie attività illecite.
Seconda parte: La rete di collusioni e il mercato dei prodotti petroliferi
La rete di collusioni tra il clan Greco e imprese locali
Sottotitolo: ‘approvvigionamento di carburante di provenienza illecita e l’aumento del giro d’affari
Le indagini, condotte tra il 2016 e il 2023 dai Carabinieri del nucleo Investigativo di Ragusa e dai militari del nucleo di Polizia economico finanziaria di Catania, avrebbero rivelato una rete di collusioni tra il clan Greco e imprese attive nel settore della commercializzazione di prodotti petroliferi. Grazie alle relazioni di Emanuele Greco, queste imprese sarebbero riuscite ad approvvigionarsi di carburante di provenienza illecita, aumentando così il proprio giro d’affari grazie alla competitività derivante da carburanti a basso costo.
Sottotitolo: Il controllo del clan sul territorio e l’influenza sul mercato locale
La Dda di Catania sostiene che la consorteria criminale, operando con modalità spesso illecite e spregiudicate, avrebbe continuato a imporre la propria leadership nel lucroso settore del mercato locale, in particolare nella vendita di materiali e imballaggi per confezionamento dei prodotti ortofrutticoli. Questo settore è particolarmente fiorente nel contesto territoriale di Vittoria, un comune a vocazione prevalentemente agricola.
In questo modo, il clan Greco avrebbe esteso la propria influenza sul territorio, interagendo con altri soggetti malavitosi riciclatisi in quel territorio come imprenditori e mantenendo il controllo sul mercato locale, nonostante le misure giudiziarie adottate dalle autorità.