L’Uap chiede il mantenimento dei LEA e la revisione del Nomenclatore tariffario: manifestazione a Roma

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L'Uap chiede il mantenimento dei LEA e la revisione del Nomenclatore tariffario: manifestazione a Roma - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 by Redazione

L’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata ha lanciato un appello urgente per il mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza e dell’attuale Nomenclatore tariffario, chiedendo un’indicizzazione annuale del 75% per tutte le strutture sanitarie. In questo contesto, mercoledì 25 settembre si svolgerà a Roma una manifestazione unitaria che riunirà le principali associazioni di categoria del settore, rappresentative di oltre 27.000 realtà sanitarie. L’obiettivo della mobilitazione è sollecitare una risposta da parte delle istituzioni e chiarire la situazione del finanziamento pubblico nel settore sanitario.

Il contesto della manifestazione

La situazione attuale delle strutture private

La manifestazione che si terrà a Roma è una risposta diretta alle crescenti difficoltà che affrontano le strutture private italiane. Secondo Mariastella Giorlandino, presidente dell’Uap, le ambulatori e poliambulatori sono vincolati a oltre 420 requisiti di autorizzazione e controlli previsti dal D.Lgs. n. 502/1992. Queste norme, complesse e onerose, mettono in difficoltà le strutture private, mentre le farmacie possono offrire servizi sanitari con standard molto più bassi. Inoltre, la richiesta di mantenere gli attuali LEA e di garantire un Nomenclatore tariffario aggiornato è una necessità urgente, considerando che le ultime tariffe sono rimaste invariate dal 1991.

La questione dei fondi destinati alla sanità

Un’altra problematica sollevata dall’Uap è l’uso dei fondi pubblici nella sanità. Giorlandino ha evidenziato un apparente paradosso: da un lato, vengono destinati milioni di euro a screening che possono risultare privi di valore clinico, dall’altro si registrano tagli e mancanza di fondi per sostenere le strutture sanitarie. L’Unione chiede chiarezza su questa situazione, poiché la Ragioneria dello Stato, da anni, destina risorse alle Regioni per il Nomenclatore e i nuovi LEA. La manifestazione si propone quindi di attirare l’attenzione su questa discrepanza e cercare risposte concrete.

Le richieste dell’Uap

Sospensione del decreto ‘Concorrenza’

Tra le richieste principali avanzate dall’Uap c’è la sospensione del decreto ‘Concorrenza’, ritenuto inapplicabile alle strutture sanitarie private. La presidente Giorlandino sottolinea che oltre 400.000 dipendenti del settore potrebbero rischiare il proprio posto di lavoro se le normative non vengono riformate. Inoltre, l’Uap si oppone alle pressioni di lobby e multinazionali, auspicando una maggiore protezione per le piccole e medie imprese del settore sanitario.

Aggregazione delle strutture sanitarie

L’Uap ha anche richiesto che le strutture con meno di 200.000 prestazioni possano aggregarsi in rete. Questa proposta si basa sull’osservazione che le farmacie non sono sottoposte agli stessi controlli e requisiti di budget previsti per le strutture sanitarie. La richiesta mira a creare un sistema più equo e sostenibile, dove le strutture più piccole possano collaborare per offrire un servizio sanitario di qualità.

Le problematiche legate alle tariffe

Tariffe stagnanti e impatti sul servizio

Un altro punto critico mirato dalla manifestazione è rappresentato dalla stagnazione delle tariffe vigenti. Le strutture private che operano con autorizzazione regionale si trovano a dover rispettare norme severe e onerose, mentre il Governo in questi anni ha destinato ingenti somme alle farmacie per screening. Queste pratiche generano una sorta di pressione sul sistema sanitario, creando disparità tra chi offre un servizio di assistenza e chi, pur operando in un ambito simile, non è soggetto a controlli rigorosi.

Le implicazioni dei tagli ai LEA

Infine, l’attenzione dell’Uap si focalizza sui tagli previsti al Nomenclatore tariffario e ai LEA. L’anno scorso si era ipotizzato un taglio dell’80%, rinviato al 2025, che avrebbe avuto gravi ripercussioni non solo sulle aziende private, ma anche sugli ospedali pubblici, specialmente nelle Regioni in piano di rientro. La manifestazione del 25 settembre vuole essere un segnale forte alla politica per evitare queste misure drastiche e tutelare la qualità dei servizi offerti, ribadendo l’importanza di garantire prestazioni sanitarie adeguate e accessibili a tutti i cittadini.

La mobilitazione segnerà un passo importante nella lotta per il riconoscimento e il supporto delle strutture sanitarie private, rappresentando un’occasione per promuovere la trasparenza e la legalità nel settore della salute.

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