Lucia Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino ucciso nel tragico attentato di via D’Amelio a Palermo nel 1992, si apre in un’intervista esclusiva riguardo alle indagini e alle vicende che hanno segnato la storia della giustizia in Italia.
Lucia riflette sulle indagini condotte dopo l’omicidio del padre e esprime il disagio per ciò che definisce un depistaggio durato anni. Le istituzioni alle quali avevano originariamente affidato fiducia, sembrano non aver risposto all’altezza di un crimine così grave, lasciando molte domande ancora irrisolte.
La figlia di Borsellino sottolinea l’importanza di svelare la verità dietro agli eventi che hanno segnato la storia italiana. A distanza di decenni dall’attentato, la lotta per la giustizia e la ricerca della verità rimangono al centro del suo impegno.
Lucia Borsellino si sofferma sul ricordo di suo padre come uomo di straordinaria umiltà e amore incondizionato. Attraverso piccoli gesti come dire ‘grazie’ con sincerità, Paolo Borsellino ha lasciato un segno profondo nel cuore della figlia, incarnando valori di umiltà e dedizione al dovere.
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