Mafia alla romana: il riciclaggio di denaro nel mondo del cinema - Occhioche.it
Nel cuore di Roma, la criminalità organizzata intesseva tutte le sue attività illecite, dalla gestione dei soldi sporchi al controllo delle produzioni cinematografiche. Gli eredi delle famiglie mafiose, tra cui il figlio di Enrico Nicoletti e il discendente del boss Michele Senese, erano i protagonisti di un’intricata rete di affari criminale.
La Direzione investigativa antimafia di Roma ha condotto un’imponente operazione che ha portato all’arresto di 18 persone e all’indagine di circa 60 soggetti legati a associazioni di stampo mafioso. Le accuse vanno dall’estorsione all’usura, dall’intestazione fittizia di beni al riciclaggio di denaro sporco reinvestito in attività economiche. Un quadro impressionante delle attività illecite condotte con slealtà e violenza.
Il focus principale delle investigazioni riguardava due gruppi operativi: uno guidato da Antonio Nicoletti e un altro sotto la guida di Vincenzo Senese. Questi individui operavano come tramite tra clan campani e ‘ndrangheta reinvestendo il denaro della criminalità in produzioni cinematografiche e nel commercio di carburanti. La presenza di personaggi noti come Lady Petrolio e l’ex calciatore Giorgio Bresciani ha svelato la vastità delle operazioni illegali, che coinvolgevano anche settori come l’edilizia, la logistica e il commercio di auto. Il sequestro di beni per un valore di 131 milioni di euro ha evidenziato l’entità dei profitti illeciti reinvestiti nell’economia legale.
2. Direzione investigativa antimafia (Dia):
– La Dia è un’organizzazione specializzata nella lotta contro la criminalità organizzata in Italia, in particolare contro le varie forme di mafia presenti nel paese. La Dia ha svolto un’operazione significativa a Roma che ha portato all’arresto di numerosi individui legati a associazioni mafiose, evidenziando l’entità delle attività illecite condotte in città.
3. Antonio Nicoletti e Vincenzo Senese:
– Antonio Nicoletti e Vincenzo Senese sono individui chiave nelle indagini della Dia a Roma. Sotto la loro guida, due gruppi operativi hanno agito come tramite tra clan campani e ‘ndrangheta, reinvestendo profitti illeciti in settori economici legali come la produzione cinematografica e il commercio di carburanti. Il loro coinvolgimento evidenzia la complessità delle operazioni criminali e il modo in cui il denaro sporco può essere riciclato per scopi leciti.
4. ‘Ndrangheta:
– La ‘ndrangheta è una delle principali organizzazioni criminali italiane, originaria della Calabria. È nota per il traffico di droga, il riciclaggio di denaro e varie altre attività illegali. Il coinvolgimento della ‘ndrangheta nelle attività criminali a Roma sottolinea la vastità e la ramificazione della presenza della criminalità organizzata nel panorama italiano.
5. Lady Petrolio e Giorgio Bresciani:
– Lady Petrolio e Giorgio Bresciani sono due personaggi noti citati nell’articolo per il loro coinvolgimento nelle attività illegali legate alla criminalità romana. La presenza di figure pubbliche e di spicco come un’ex alfiere del calcio italiano (Giorgio Bresciani) mette in evidenza come la criminalità possa infiltrarsi in settori diversi, utilizzando la propria influenza e connessioni per scopi illegali.
6. 131 milioni di euro:
– La cifra di 131 milioni di euro rappresenta il valore dei beni sequestrati nell’ambito delle indagini sulla criminalità organizzata a Roma. Questo sequestro evidenzia l’entità dei profitti illeciti generati e reinvestiti nell’economia legale, dimostrando l’importanza di contrastare il riciclaggio di denaro sporco e il controllo della criminalità organizzata sui settori economici.
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