Ultimo aggiornamento il 2 Agosto 2024 by Giordana Bellante
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La situazione dell’ex scuola 8 Marzo nel quartiere Magliana di Roma è diventata un tema scottante di discussione tra le istituzioni locali e gli abitanti. Nonostante la presenza continua di famiglie nell’edificio, l’inefficienza delle autorità nell’affrontare la questione occupazionale ha sollevato interrogativi seri sulla sicurezza dello stabile e sull’impatto che questa occupazione ha sul territorio circostante.
la precarietà della situazione abitativa
L’occupazione e i pericoli strutturali
Avere un tetto sulla testa non sempre equivale a vivere in un luogo sicuro. Nel caso dell’ex scuola 8 Marzo, l’occupazione ha generato una serie di modifiche strutturali pericolose, rendendo l’immobile vulnerabile e inadeguato per la sua funzione originaria. Marco Palma, consigliere di FdI e vicepresidente del consiglio del municipio XI, ha segnalato attraverso un esposto alla Procura della Repubblica l’impossibilità di procedere con il regolare sgombero, sostenendo che l’inazione delle istituzioni potrebbe configurare reati come l’omissione d’atti d’ufficio. Palma ha evidenziato come una commissione municipale abbia confermato la precarietà dell’edificio, progettato inizialmente per ospitare una scuola, ora sovraccarico di strutture improvvisate che mettono a rischio i residenti.
Le condizioni di sicurezza sono ulteriormente complicate dall’evidente degrado della struttura. Mobili accatastati e l’aggiunta di piscine sul tetto, tutte conseguenze di un’occupazione bulimica, pongono serie domande sul rispetto delle normative vigenti e sull’assistenza adeguata a chi si trova in queste circostanze precarie.
le opportunità perdute per il quartiere
Un progetto per la rinascita di Magliana
Oltre ai problemi di sicurezza, l’ex scuola 8 Marzo rappresenta anche una potenziale opportunità di sviluppo per la comunità di Magliana. Con l’annuncio della costruzione di un ponte ciclo-pedonale che collegherà Pian due Torri con la Vasca Navale, c’è la possibilità che l’area circostante possa beneficiare di un rinnovato interesse e sviluppo urbano. Alcuni osservatori sostengono che, se l’ex scuola fosse affidata all’università Roma Tre, potrebbe trasformarsi in un motore di rinascita per il quartiere, non solo per le opportunità educative, ma anche per il potenziamento dei negozi e dei servizi nelle immediate vicinanze.
Il coinvolgimento della Procura è nuovamente cruciale in questo contesto. Infatti, si è aperto un dibattito sui possibili danni che la mancata liberazione dell’immobile ha causato al patrimonio immobiliare di Roma Capitale e al tessuto socio-economico locale. Le preoccupazioni riguardano non soltanto la sicurezza, ma anche la vitalità economica del quartiere, da tempo trascurato.
la lunga inattesa ristrutturazione da parte delle istituzioni
Il passato problematico e le prospettive future
Il Campidoglio ha tentato in passato di riqualificare l’ex scuola 8 Marzo, coagulate attorno a progetti ambiziosi come quello di trasformarla in un incubatore d’impresa durante la seconda consiliatura di Veltroni. Tuttavia, la mancanza di ulteriori sviluppi ha dimostrato l’incapacità delle autorità nel portare a termine iniziative che possano beneficiarne. Sedici anni dopo, l’Aula Giulio Cesare ha rivisitato il tema, ma l’esito è stato negativo, con la bocciatura della richiesta di sgombero avanzata dal centrodestra, mentre la maggioranza di centrosinistra in municipio XI aveva già approvato un’idea simile.
La situazione attuale, quindi, è caratterizzata da un apparente stallo: mentre la richiesta di sgombero è stata nuovamente ostacolata, l’occupazione continua a persistere. Il risultato è un immobile simbolo di una crisi gestionale, un esempio perfetto di come le inefficienze politiche possano sfociare in problemi complessi per le comunità locali. La questione si fa sempre più urgente, lasciando tanti a chiedersi: quale sarà il futuro di un luogo che potrebbe, invece, rinascere e contribuire al benessere del quartiere?