Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Udinese, due gare a porte chiuse dopo insulti razzisti a Maignan
La Corte Sportiva d’Appello Nazionale ha deciso che l’Udinese dovrà disputare due partite senza spettatori nella Curva Nord, in seguito agli insulti razzisti rivolti al portiere del Milan, Mike Maignan. La decisione è stata presa in seguito al reclamo presentato dal club friulano contro la sanzione originale, che prevedeva una sola partita a porte chiuse. La Corte ha accolto in parte il reclamo, rideterminando la sanzione.
Sanzione per la discriminazione razziale
La sanzione è stata comminata in seguito alle manifestazioni di discriminazione razziale da parte di alcuni tifosi dell’Udinese durante la partita contro il Milan del 20 gennaio, valida per la seconda giornata di ritorno del campionato di Serie A. I tifosi hanno rivolto insulti razzisti al portiere del Milan, Mike Maignan, un comportamento inaccettabile che ha portato alla decisione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale.
Decisione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale
La Prima Sezione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale, presieduta da Carmine Volpe, ha preso la decisione di rideterminare la sanzione per l’Udinese. La Corte ha accolto in parte il reclamo del club friulano, modificando la sanzione originale dell’obbligo di disputare una sola partita a porte chiuse. La nuova sanzione prevede che l’Udinese dovrà disputare due partite senza spettatori nella Curva Nord.
Secondo la Corte, questa decisione è stata presa per punire adeguatamente il comportamento discriminatorio dei tifosi dell’Udinese e per inviare un messaggio chiaro che il calcio italiano non tollererà la discriminazione razziale. La Corte ha ritenuto che due partite a porte chiuse nella Curva Nord siano una sanzione proporzionata e adeguata per il comportamento dei tifosi dell’Udinese.
In conclusione, l’Udinese dovrà affrontare due partite senza spettatori nella Curva Nord come conseguenza degli insulti razzisti rivolti al portiere del Milan, Mike Maignan. La decisione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale di rideterminare la sanzione è stata presa per punire adeguatamente il comportamento discriminatorio e inviare un messaggio chiaro che la discriminazione razziale non sarà tollerata nel calcio italiano.