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Manager stuprata ai Navigli: condanna a 3+ anni per l’aggressore

Condanna a 3 anni e 7 mesi per violenza sessuale di gruppo

Tre giovani, di età compresa tra i 23 e i 27 anni, sono stati condannati a 3 anni e 7 mesi di reclusione con rito abbreviato per il reato di violenza sessuale di gruppo ai danni di una manager 32enne. La sentenza è stata emessa dal giudice per le udienze preliminari di Milano, Sofia Fioretta, dopo due rinvii a giudizio. L’episodio si è verificato il 21 marzo dello scorso anno nelle cantine vicino a un locale situato sui Navigli, di cui due dei giovani imputati sono titolari e sono stati quindi processati.

Secondo il pubblico ministero Alessia Menegazzo, che ha condotto l’inchiesta dei carabinieri, i tre imputati avrebbero approfittato delle condizioni di stordimento della giovane, causate dall’assunzione di alcol, al punto che la mattina successiva la vittima non riusciva nemmeno a ricordare cosa fosse accaduto.

Le accuse e il processo

I tre giovani imputati sono stati processati per violenza sessuale di gruppo. Durante l’udienza, il pubblico ministero ha sostenuto che i tre imputati avrebbero approfittato dello stato di vulnerabilità della vittima, causato dall’assunzione di alcol, per commettere il reato. Secondo l’accusa, la giovane era così stordita che non era in grado di difendersi o di ricordare l’episodio il giorno successivo.

Durante il processo, sono stati presentati diversi elementi di prova, tra cui testimonianze e perizie mediche. Alla fine, il giudice ha emesso la sentenza di condanna a 3 anni e 7 mesi di reclusione per i tre imputati.

La reazione della vittima e la conclusione del processo

La vittima, una manager di 32 anni, ha reagito con sollievo alla sentenza di condanna. Nonostante non ricordasse l’episodio, ha deciso di denunciare l’accaduto alle autorità, sperando che giustizia fosse fatta. La condanna dei tre imputati rappresenta un passo importante per la vittima nel suo percorso di guarigione.

Con la conclusione del processo, si è finalmente raggiunta una forma di giustizia per la vittima di violenza sessuale. La sentenza emessa dal giudice rappresenta un segnale forte nei confronti di coloro che commettono reati di questo genere. Si spera che questa condanna possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di combattere la violenza sessuale e di garantire il supporto alle vittime.

Redazione

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