Ultimo aggiornamento il 18 Maggio 2024 by Giordana Bellante
Contesto: La manifestazione No Ponte si è svolta a Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, per protestare contro la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. La protesta è stata promossa da decine di associazioni, movimenti e comitati, che hanno coinvolto migliaia di persone provenienti da tutta la Calabria e la Sicilia.
Prima Parte: La manifestazione e i partecipanti
“Il corteo No Ponte si è mosso da piazza Valsesia a Villa San Giovanni: bandiere, striscioni e tamburi per dire no alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina”
Sottotitolo: “Presenti numerosi leader politici, sindacali e istituzionali”
Il corteo No Ponte si è mosso da piazza Valsesia a Villa San Giovanni, dove si è tenuto il raduno dei partecipanti. La protesta è stata caratterizzata da bandiere, striscioni, tamburi e cartelli, con cui i manifestanti hanno espresso il loro dissenso nei confronti della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Tra i partecipanti alla manifestazione, sono stati presenti numerosi leader politici, sindacali e istituzionali. Tra questi, Angelo Bonelli di Europa Verde, Sandro Ruotolo, ex parlamentare e candidato al Parlamento europeo con il Pd, e Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace e candidato con Alleanza Verdi-SI. Inoltre, hanno preso parte alla protesta anche il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, il sindaco di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, e l’ex primo cittadino di Messina e ambientalista, Renato Accorinti.
Massiccia è stata anche la presenza del Movimento Cinque Stelle, con la parlamentare Laura Orrìco e il candidato al parlamento europeo, l’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. Nutrita, infine, la delegazione Cgil con il segretario generale calabrese, Angelo Sposato, e Pino Gesmundo della segreteria nazionale, oltre a gruppi provenienti da Messina e dalla Sicilia.
Tra i manifestanti, anche una folta delegazione di abitanti di Punta Faro, in Sicilia, e di Cannitello, a Villa San Giovanni, le aree che saranno espropriate per la costruzione del Ponte. Questi abitanti hanno già ricevuto la lettera che annuncia loro l’avvio della procedura di esproprio, con la promessa di incentivi e generosi risarcimenti. Tuttavia, non si fidano e temono che il territorio in cui risiedono da sempre possa essere irrimediabilmente devastato dalle ruspe, per far posto agli ancoraggi e ai piloni del Ponte.
Seconda Parte: Le dichiarazioni ufficiali e le critiche alla costruzione del Ponte
“Le dichiarazioni ufficiali dei leader politici, sindacali e istituzionali presenti alla manifestazione No Ponte”
Sottotitolo: “‘Sprecano risorse per un’opera inutile, il Governo toglie risorse al Mezzogiorno'”
Nelle prime dichiarazioni ufficiali rilasciate durante la manifestazione No Ponte, molti leader politici, sindacali e istituzionali hanno sottolineato come gli unici soldi per il Ponte sullo Stretto di Messina siano, al momento, quelli sottratti al Fondo di Coesione di Calabria e Sicilia.
Pino Gesmundo, della segreteria nazionale Cgil, ha dichiarato: “Sprecano risorse per un’opera assolutamente inutile e il Governo toglie risorse, non pensa ai giovani del Mezzogiorno, a creare buona occupazione, o per venire incontro ai lavoratori che si trovano in condizione di povertà”.
Anche gli altri leader presenti alla manifestazione hanno espresso la loro contrarietà alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, definendolo un’opera faraonica, costosa e inutile, che danneggerebbe l’ambiente e il territorio.
Inoltre, hanno sottolineato come la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina sia in contrasto con gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di lotta al cambiamento climatico, e come sia necessario investire invece in opere di trasporto pubblico, di mobilità sostenibile e di rigenerazione urbana, per creare nuove opportunità di sviluppo e di lavoro per il Mezzogiorno e per l’intero Paese.
Infine, hanno ribadito la loro determinazione a continuare la protesta e la mobilitazione contro la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, per difendere il territorio, l’ambiente e il futuro delle nuove generazioni.