Ultimo aggiornamento il 8 Dicembre 2023 by Redazione
Il Governo salva le pensioni di vecchiaia e i diritti acquisiti fino al 2023
Il Governo ha adottato un emendamento alla manovra che garantisce la salvaguardia delle pensioni di vecchiaia e dei diritti acquisiti fino al 31 dicembre 2023. La stretta riguarderà solo i pensionamenti anticipati, indipendentemente dall’età anagrafica, e prevede un nuovo meccanismo per ritardare l’accesso alla pensione da uno a sei mesi per tutte le categorie interessate. L’emendamento è attualmente in esame presso la Commissione Bilancio del Senato.
Diritti acquisiti e nuove regole per i pensionamenti anticipati
Con questa misura, saranno preservati tutti i diritti acquisiti fino al 31 dicembre 2023. A partire dal 2024, la stretta sui pensionamenti anticipati riguarderà coloro che hanno accumulato 42 anni e dieci mesi di contributi (41 anni e dieci mesi per le donne), indipendentemente dall’età anagrafica. Saranno esclusi dai tagli anche i lavoratori che raggiungono i limiti di età previsti o che vengono collocati a riposo d’ufficio per aver raggiunto l’anzianità massima di servizio prevista.
Riduzione dei trattamenti pensionistici e meccanismo di posticipo
Inoltre, l’emendamento prevede una riduzione dei trattamenti pensionistici pari a un 36esimo per ogni mese di posticipo dell’accesso alla pensione rispetto alla prima data utile per medici, infermieri e dipendenti degli enti locali impiegati in attività infermieristiche.
Il meccanismo di posticipo consentirà a tutte le categorie interessate (medici, infermieri, maestri e ufficiali giudiziari) di ritardare la data dei pensionamenti anticipati, indipendentemente dall’età anagrafica. Il posticipo sarà di un mese per i requisiti maturati nel 2025, di due mesi per i requisiti maturati nel 2026, quattro mesi nel 2027 e sei mesi per i requisiti maturati dal 1 gennaio 2028.
Con queste modifiche alla manovra, il Governo ha introdotto una misura che consente ai medici del Servizio Sanitario Nazionale e agli infermieri di presentare domanda per rimanere in servizio anche oltre il 40º anno di attività effettiva, entro un limite di 70 anni di età.