rigettata la richiesta di rito abbreviato per l'ex compagno di manuela petrangeli, accusato di omicidio con un fucile nel 2025
Il 4 luglio 2024, la vita di Manuela Petrangeli, fisioterapista di 39 anni, è stata tragicamente spezzata a Roma. L’omicidio ha scosso la comunità locale e ha portato alla luce una serie di eventi inquietanti che hanno preceduto il delitto, perpetrato da Gianluca Molinaro, ex compagno della vittima. Dopo aver commesso l’atto violento, Molinaro ha inviato un messaggio a un’amica, rivelando la brutalità dell’azione: «Le ho sparato du’ botte».
Gianluca Molinaro, 52 anni, è attualmente accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione, stalking, detenzione abusiva di armi e ricettazione. La Procura di Roma, guidata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, ha richiesto un giudizio immediato per l’imputato, che rischia una pena severa, potenzialmente l’ergastolo. Il giudice dell’udienza preliminare ha respinto la richiesta dei legali di Molinaro di accedere al rito abbreviato, che avrebbe comportato una riduzione della pena in caso di condanna. Pertanto, l’imputato dovrà presentarsi davanti alla Corte d’Assise il primo aprile. Questo sviluppo ha suscitato un forte interesse mediatico, dato il carattere drammatico e premeditato del crimine.
La tragedia è avvenuta all’uscita dal lavoro di Manuela, che era stata recentemente assunta a tempo indeterminato presso la casa di cura Villa Sandra, situata a Casetta Mattei. La donna, madre di un bambino di 9 anni, aveva appena concluso il suo turno e stava comunicando al figlio che sarebbe tornata a casa a breve. Mentre si dirigeva verso il parcheggio con due colleghe, Gianluca Molinaro ha aperto il fuoco da una Smart, sparando due colpi con un fucile a canne mozze. Dopo l’atto, Molinaro si è costituito ai carabinieri, consegnando l’arma del delitto. È emerso che un’altra ex compagna di Molinaro lo avrebbe esortato a costituirsi, dopo che lui stesso si era confidato con lei, esprimendo il suo rammarico e la brutalità dell’azione: «Ho sparato du’ botte» e «Speriamo che l’ho presa bene. Il sangue schizzava dappertutto».
La vita di Manuela Petrangeli era caratterizzata da un forte impegno professionale e da un amore profondo per il suo bambino. La sua recente assunzione come fisioterapista rappresentava un traguardo importante nella sua carriera. Tuttavia, la sua relazione con Gianluca Molinaro era segnata da tensioni e comportamenti possessivi, che hanno portato a episodi di stalking. La comunità di Roma è rimasta colpita dalla violenza del crimine e dalla storia di una donna che, nonostante le difficoltà, stava cercando di costruire un futuro per sé e per il suo figlio. La vicenda ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle donne e sull’efficacia delle misure di protezione in situazioni di violenza domestica. La storia di Manuela è diventata un simbolo della lotta contro la violenza di genere, richiamando l’attenzione su un problema sociale che continua a persistere.
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