Marche: otto anni dal terremoto del Centro Italia, il bilancio della ricostruzione secondo Acquaroli

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Marche: otto anni dal terremoto del Centro Italia, il bilancio della ricostruzione secondo Acquaroli - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi

Le Marche ricordano oggi il devastante terremoto che otto anni fa ha colpito il Centro Italia, portando con sé un indissolubile lutto e una ricostruzione che continua a essere una priorità per le autorità locali. Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha condiviso i suoi pensieri tramite un post sui social, riflettendo sia sulle perdite subite che sulle azioni intraprese per contribuire alla ripresa delle zone interessate. Sono emersi progressi significativi, ma resta ancora molto da fare.

Il ricordo delle vittime e l’impatto del sisma

Una ferita aperta nei cuori marchigiani

Nella notte del 24 agosto 2016, il terremoto ha colpito con violenza il cuore delle Marche, causando la morte di molte persone e distruggendo interi borghi. Tra le località più colpite vi sono Arquata del Tronto e Pescara del Tronto, che hanno subito perdite irreparabili. Acquaroli, nel suo messaggio, ha evidenziato che questa tragedia rappresenta una ferita che non si rimarginerà mai, sottolineando la necessità di mantenere viva l’attenzione sulle vittime e sulla ricostruzione delle comunità.

Il ricordo dei cittadini marchigiani è fondamentale per rendere omaggio a chi ha perso la vita, e al contempo per orientare le politiche di ripresa e rinascita. L’attenzione verso i bisogni delle popolazioni colpite è diventata e rimane una priorità assoluta delle istituzioni regionali, affinché si possa onorare la loro memoria con azioni concrete e significative.

Avanzamenti nella ricostruzione: un lavoro corale

Progetti e risultati concreti

L’impegno nella ricostruzione è sostenuto da un lavoro collettivo che ha visto protagonisti il Commissario per la Ricostruzione, il personale dell’Ufficio Speciale e i sindaci locali. Secondo Acquaroli, finalmente si possono registrare progressi tangibili che testimoniano l’avvio delle opere di ricostruzione, avviate in tempi brevi grazie all’efficienza dimostrata dai diversi attori coinvolti.

Attualmente, la ricostruzione privata sta registrando un’accelerazione significativa. Sono oltre 12.000 i cantieri aperti, con 6.700 già completati, per un valore economico che supera i 3,4 miliardi di euro già erogati. Questo traguardo è il risultato di un grande sforzo combinato e dell’adeguamento al contesto sempre mutevole, come evidenziato dall’aggiornamento del prezziario post-sisma, necessario per affrontare l’aumento dei costi delle materie prime che stava minacciando di fermare i lavori.

Una riflessione sulla ricostruzione economica e sociale

Progetti per il rilancio dei territori

Acquaroli ha messo ulteriore enfasi sull’importanza di affiancare la ricostruzione fisica con interventi mirati per il rilancio economico e sociale delle aree colpite dal sisma. Il Presidente ha parlato del Pnrr complementare e dei fondi del Cis come strumenti fondamentali per restituire vitalità a queste zone, sottolineando in particolare il progetto della Pedemontana Sud, che rappresenterà una nuova arteria di accesso per il territorio, collegando Fabriano e Camerino ad Ascoli.

Questi investimenti non solo contribuiranno a rifiorire economicamente i borghi danneggiati, ma si inseriranno anche in strategie più ampie di sviluppo regionale. La visione di Acquaroli si concentra sulla creazione di un contesto favorevole all’imprenditorialità, per garantire che le aree interne possano essere un motore di sviluppo per l’intera regione.

La sfida della ricostruzione, dunque, abbraccia non solo il recupero fisico delle strutture, ma anche la ricostruzione del tessuto sociale ed economico, affinché le comunità tornino a prosperare e a vivere pienamente.

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