Ultimo aggiornamento il 16 Febbraio 2025 by Francesca Monti
Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, ha rilasciato un’intervista al direttore del Foglio, Claudio Cerasa, in cui analizza la complessa situazione internazionale, con particolare attenzione al conflitto in Ucraina. Le sue dichiarazioni, che verranno pubblicate domani, offrono uno spaccato critico sulla politica estera attuale e sul ruolo dell’Europa.
Critica alla strategia di Trump
Durante l’intervista, Berlusconi ha espresso la sua opinione sulla strategia del presidente statunitense Donald Trump. Secondo lei, sebbene alcuni dei suoi provvedimenti iniziali abbiano portato vantaggi immediati agli Stati Uniti, la sua continua pressione sugli altri Paesi potrebbe generare effetti collaterali pericolosi. “Questa strategia si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale”, ha affermato Berlusconi. La presidente di Fininvest ha sottolineato l’importanza del ruolo degli Stati Uniti come principale garante dell’Occidente e ha espresso preoccupazione per la possibilità che Trump possa diventare un “rottamatore” dell’Occidente stesso, minando i valori e le alleanze costruite negli ultimi ottant’anni.
La questione della pace in Ucraina
Un altro tema centrale dell’intervista riguarda la guerra in Ucraina. Berlusconi ha affermato che, per porre fine a questo conflitto devastante, sarà necessario trovare un compromesso. Tuttavia, ha chiarito che la fine della guerra non deve coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca. “All’Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza”, ha dichiarato. La presidente di Fininvest ha avvertito che una pace che avvenga “sulla pelle di Kiev e dell’Europa” non potrebbe essere considerata un bene. Inoltre, ha evidenziato che se l’Europa venisse esclusa dalla soluzione del conflitto, dovrebbe affrontare una seria autocritica.
Queste dichiarazioni di Berlusconi si inseriscono in un contesto internazionale in continua evoluzione, dove le dinamiche geopolitiche richiedono un’attenta riflessione e una strategia condivisa tra le nazioni occidentali. La sua posizione evidenzia la necessità di un’Europa unita e proattiva nel garantire la stabilità e la sicurezza del continente.