Ultimo aggiornamento il 24 Agosto 2024 by Giordana Bellante
Un matrimonio celebrato in carcere si trasforma in un caso di evasione e resistenza a pubblico ufficiale. In un drammatico episodio avvenuto nel carcere milanese di BOLLATE, un uomo detenuto per un cumulo di pene di 13 anni è riuscito a evadere solo cinque giorni dopo il sì, mentre la sua sposa, una 38enne di Sesto San Giovanni, è finita nella rete della giustizia. L’operazione della polizia stradale ha svelato dettagli incredibili su questa fuga, culminata nel ritrovamento della coppia in un campeggio di Casalborsetti.
La fuga dopo il matrimonio: dettagli sull’evasione
Cinque giorni dopo il matrimonio, il detenuto è riuscito a scappare da un istituto penitenziario che testimonia un apparente lassismo nel mantenimento della sicurezza. Secondo le fonti, l’evaso ha approfittato della complicità della moglie, che lo ha incoraggiato alla fuga nel tentativo di sottrarlo dalle grinfie della giustizia. Nonostante l’immediatezza delle ricerche, gli agenti della polizia stradale non sono riusciti a fermarlo. La coppia è stata rintracciata in un campeggio della riviera romagnola, ma la fuga dell’uomo continua.
Dettagli dell’operazione della polizia
Giovedì mattina, i funzionari della polizia stradale, dopo una serie di indagini mirate, hanno trovato i due sposi in un campeggio a Casalborsetti, un noto centro turistico della costa romagnola. È emerso che nei pressi di dove alloggiavano si trovava un camper di lusso del valore di 80 mila euro, risultato rubato il giorno di Ferragosto a un cittadino belga. La targa del veicolo, risultante contraffatta, ha ulteriormente complicato la situazione della coppia. Nonostante le forze dell’ordine abbiano tentato di fermarlo, il marito è nuovamente riuscito a darsi alla fuga, mentre per la moglie è scattato l’arresto.
Tanto clamore sul comportamento della novella sposa
La reazione della sposa alla presenza delle forze dell’ordine ha attirato l’attenzione dei media. Secondo quanto riportato, la donna ha tentato vigorosamente di favorire la fuga del marito, ingaggiando una colluttazione con i poliziotti. Durante il conflitto, ha utilizzato parole provocatorie per intimorire gli agenti, minacciando di fargli “fare una brutta fine”. Il suo comportamento ha portato a un arresto per resistenza a pubblico ufficiale, mentre il marito continuava a sfuggire alla cattura.
La difesa della giovane donna in tribunale
Nella giornata di ieri, la 38enne si è presentata in Tribunale a Ravenna, dove ha fornito la propria versione dei fatti. Ha dichiarato di essersi sentita trattenuta e di non aver commesso alcun crimine. Illustra il suo punto di vista il fatto che, secondo il suo racconto, nulla sarebbe stato intenzionale nel cercare di favorire la fuga del coniuge. Dopo la convalida dell’arresto, è stata posta sotto obbligo di firma tre volte a settimana presso la polizia giudiziaria di Cinisello Balsamo, confermando la sua attuale condizione giuridica.
Indagini in corso sul camper rubato e sulla fuga del marito
Le autorità competenti stanno indagando su un altro fascicolo riguardante il camper rubato, che ha coinvolto ulteriori individui presenti al campeggio al momento del ritrovamento della coppia. I dettagli emersi durante l’operazione potrebbero portare a ulteriori sviluppi nelle indagini. Per il marito evaso, attualmente non ci sono segni che possano indicarne la posizione, e la ricerca continua senza sosta da parte delle forze dell’ordine. Questo caso non solo ha attratto l’attenzione dei media, ma anche delle autorità, che stanno analizzando le circostanze che hanno reso possibile questa evasione tanto clamorosa.