Ultimo aggiornamento il 7 Dicembre 2023 by Redazione
Diventare mamma dopo un cancro al seno: uno studio italiano dimostra che è possibile e sicuro
Un nuovo studio italiano ha dimostrato che diventare mamma dopo aver combattuto un cancro al seno è possibile e sicuro per le donne con mutazioni nel gene Brca. Questo è un importante passo avanti per le oltre 11.000 italiane in età fertile che ogni anno si ammalano di tumore al seno.
Lo studio, coordinato dall’Irccs ospedale policlinico San Martino di Genova e supportato dalla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, ha coinvolto oltre 4.700 pazienti provenienti da tutto il mondo. I risultati, pubblicati su ‘Jama’ e presentati al San Antonio Breast Cancer Symposium, dimostrano che “a 10 anni dalla diagnosi, una paziente su 5 ha avuto una gravidanza senza complicanze maggiori durante l’attesa o pericoli per i nascituri, né un aumento della probabilità di ricaduta del tumore”.
Secondo Matteo Lambertini, professore associato e oncologo medico presso l’università di Genova, “dopo un trattamento appropriato e un periodo di osservazione sufficiente, la gravidanza non dovrebbe essere più sconsigliata a donne giovani con un tumore al seno e mutazione Brca, perché è possibile e sicura”. Questo è un grande sollievo per le pazienti, che possono ora coltivare la speranza di costruire una famiglia dopo la malattia.
Il numero di giovani donne colpite da tumore al seno prima di aver avuto un figlio è in aumento, anche a causa della tendenza a ricercare la prima gravidanza in età sempre più avanzata. Inoltre, le cure oncologiche possono ridurre la fertilità e la capacità di concepire. Pertanto, i risultati di questo studio sono ancora più significativi.
Lo studio ha coinvolto 78 centri in tutto il mondo e ha raccolto i dati di 4.732 donne che hanno ricevuto una diagnosi di carcinoma mammario con mutazione Brca entro i 40 anni. Dopo il completamento delle cure, oltre una su 5 ha avuto una gravidanza, con un tempo medio dalla diagnosi al concepimento di 3 anni e mezzo. La maggior parte delle donne ha avuto un parto a termine senza complicazioni, e non si sono osservati tassi più elevati di complicazioni in gravidanza o rischio di malformazioni fetali rispetto alla popolazione generale.
In passato, la gravidanza veniva sconsigliata a queste donne per il timore che potesse favorire la ricomparsa del tumore o che i trattamenti oncologici potessero avere conseguenze negative sulla prole. Tuttavia, questo studio dimostra che queste preoccupazioni sono infondate.
Secondo Lambertini, “la gravidanza non dovrebbe più essere sconsigliata alle donne con mutazione Brca che desiderano avere un figlio dopo aver completato il trattamento per il cancro al seno e dopo un periodo di osservazione adeguato. Anzi, i dati mostrano che la sopravvivenza globale può migliorare in alcuni casi per le donne che realizzano il loro desiderio di famiglia”.
Questo studio offre una speranza concreta alle donne che hanno combattuto il cancro al seno e desiderano diventare madri. Non solo dimostra che è possibile e sicuro, ma sottolinea anche l’importanza di coltivare la speranza di un futuro possibile durante il processo di guarigione.