Ultimo aggiornamento il 5 Aprile 2024 by Francesca Monti
Nel corso dell’udienza del maxiprocesso Maestrale-Carthago contro i clan mafiosi del Vibonese, il Tribunale collegiale di Vibo Valentia ha preso una decisione rilevante riguardo alle parti civili coinvolte. Solo sei Comuni, tra gli enti locali, sono stati ammessi come parti civili, escludendo gran parte di quelli che avevano avanzato istanza. Vediamo nel dettaglio chi sono stati esclusi e chi invece è stato ammesso.
Parti civili: chi entra e chi resta fuori
Tra gli enti locali ammessi come parti civili nel processo figurano i Comuni di Parghelia, Ricadi, Spilinga, Sant’Onofrio, Cessaniti e Filandari, insieme all’Asp di Vibo Valentia. Al contrario, sono stati esclusi molti altri Comuni, tra cui Vibo Valentia, Tropea, Briatico, Filogaso, Drapia, Limbadi, Mileto, Maierato, Nicotera, San Calogero, Marcellinara, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, Pizzo, Soriano Calabro, Sorianello, Stefanaconi, Zungri, Ionadi, Catanzaro e Cittanova.
Esclusi noti: la lista degli enti locali non ammessi
La decisione del Tribunale di Vibo Valentia ha portato all’esclusione anche di importanti istituzioni come la Regione Calabria, la Provincia di Vibo Valentia, l’Inps, il Ministero delle Infrastrutture, le Prefetture di Vibo e Reggio Calabria, e l’Agenzia delle Entrate. Questa selezione accurata delle parti civili ammesse potrebbe influenzare lo svolgimento e l’esito del processo.
Le parti civili: chi potrebbe essere ammesso in futuro
Il Tribunale si è riservato il diritto di decidere sull’ammissione di altre parti civili di alto profilo, tra cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero della Giustizia e il Ministero della Salute. Queste istituzioni potrebbero entrare a far parte del processo in un secondo momento, a seconda delle valutazioni della Corte.
Controversie e decisioni sul Tribunale
Durante l’udienza, la Procura distrettuale ha avanzato una richiesta di ricusazione nei confronti del Tribunale, generando così tensioni e polemiche nell’ambito del processo. Inoltre, l’astensione richiesta dai pubblici ministeri della Dda di Catanzaro, a cui si erano associate le parti civili, era stata precedentemente respinta dal presidente del Tribunale Antonio Erminio Di Matteo. Questi aspetti evidenziano la complessità e la sensibilità della situazione processuale in corso.
In sintesi, il maxiprocesso Maestrale-Carthago si sta delineando come un caso di grande rilevanza, coinvolgendo istituzioni e enti locali in un contesto carico di tensioni e decisioni cruciali per il prosieguo delle indagini e del procedimento giudiziario.