Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2023 by Redazione
Quasi la metà dei medici pensa di ritirarsi anticipatamente
Secondo una recente indagine condotta da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri, il 46% dei medici italiani sta pensando di ritirarsi anticipatamente. Questa tendenza è principalmente motivata dalla preoccupazione per i tagli alle pensioni, ma anche dai carichi di lavoro eccessivi. Inoltre, un terzo abbondante dei medici intervistati afferma che, se potesse tornare indietro, non sceglierebbe più di intraprendere la carriera medica, mentre il 12% sta addirittura pensando di cambiare mestiere.
La paura dei tagli alla pensione spinge molti medici al ritiro anticipato
Il 57% dei medici che stanno considerando il pensionamento anticipato teme di subire tagli alla propria pensione, soprattutto a causa delle misure retroattive introdotte nella recente manovra economica. Anche se successivamente sono state apportate modifiche per attenuare l’impatto di tali misure, questa preoccupazione rimane. Il 30% dei medici cita invece gli eccessivi carichi di lavoro come motivo principale per considerare il ritiro anticipato. Solo il 2% menziona la bassa retribuzione come fattore motivante, mentre il 9% pensa di chiudere la carriera all’estero. Anche tra coloro che non sono ancora in età di pensionamento, il 39% sta pensando di lasciare il servizio pubblico, con il 22% che vorrebbe lavorare nel settore privato e il 5% che considera l’opzione di trasferirsi all’estero.
Le criticità nel sistema sanitario italiano
L’indagine ha anche analizzato le criticità nel settore della medicina interna, che rappresenta circa il 50% di tutti i ricoveri ospedalieri. Il problema principale, secondo il 53% dei medici intervistati, è la carenza di personale medico e infermieristico, soprattutto considerando l’intensità di cura richiesta nei reparti di medicina interna, che sono ancora classificati come reparti a bassa intensità di cura. Il 31% dei medici segnala inoltre una scarsa valorizzazione della figura del medico internista nell’organizzazione del lavoro ospedaliero. Un altro 9% evidenzia la mancanza di integrazione tra ospedali e servizi territoriali, mentre il 7% ritiene che la carenza di posti letto nei reparti di medicina sia il problema più critico.
In conclusione, l’indagine evidenzia una crescente insoddisfazione tra i medici italiani, con un numero significativo di professionisti che sta pensando di ritirarsi anticipatamente. Le principali preoccupazioni riguardano i tagli alle pensioni e i carichi di lavoro eccessivi. Inoltre, si evidenziano criticità nel sistema sanitario italiano, come la carenza di personale medico e infermieristico e la scarsa valorizzazione della figura del medico internista. Questi fattori potrebbero avere un impatto negativo sulla qualità dell’assistenza sanitaria nel paese.