Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
Medici e arti marziali: la lotta contro la violenza in ospedale
L’aumento delle aggressioni nei confronti del personale medico negli ospedali italiani ha spinto i medici a cercare soluzioni per proteggersi. La Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) ha risposto alla richiesta di aiuto dei medici con attività di prevenzione e corsi di formazione. Iniziative simili sono state intraprese anche dagli Ordini dei medici sul territorio, come i corsi di autodifesa promossi dalla presidente dell’Omceo di Monza e della Brianza, Carlo Maria Teruzzi, e dal presidente dell’Omceo di Ragusa, Carlo Vitali.
Corsi di autodifesa per medici a Monza e Ragusa
A Monza, Teruzzi ha organizzato un corso di autodifesa presso la palestra della Questura. Il corso, che ha coinvolto 143 medici, si è svolto per tre mesi e ha insegnato tecniche di autodifesa verbale e fisica. Teruzzi ha dichiarato che il corso è stato un successo e che molte richieste per i prossimi corsi sono già arrivate anche dagli Ordini degli infermieri e degli psicologi. A Ragusa, Vitali ha promosso il progetto “Sentiamoci più sicuri”, che prevede corsi di autodifesa per medici e operatori sanitari. Il corso, che inizierà tra qualche settimana, è rivolto a 30 partecipanti e si svolgerà in una palestra della città.
Esperienze di medici vittime di violenza
Alcuni medici hanno condiviso le loro esperienze di violenza e minacce. Una dottoressa di Monza e Brianza ha raccontato di essere stata aggredita fisicamente e verbalmente dai pazienti, fino a quando le minacce hanno coinvolto anche la sua famiglia. Ha denunciato tutto ai carabinieri e ha deciso di trasferirsi da un determinato Comune. Un dentista di Monza Brianza ha invece parlato delle difficoltà nel lavorare con bambini poco collaborativi e di come i genitori spesso alzino la voce e pretendano di avere ragione. Entrambi i medici hanno partecipato ai corsi di autodifesa e hanno trovato le tecniche insegnate molto utili per prevedere e disinnescare situazioni di conflitto.
La necessità di un dialogo con i pazienti
La Fnomceo ha