Medico brutalmente aggredito in pronto soccorso da parenti di un malato - avvisatore.it
Un’aggressione è avvenuta nel pomeriggio presso il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Napoli. Secondo l’Associazione Nazionale Guardie Giurate, l’episodio si è verificato intorno alle 16:30, quando un’ambulanza ha trasportato un paziente ultrasettantenne con problemi cardiaci, che non era accompagnato da parenti. Purtroppo, le condizioni cliniche dell’uomo si sono improvvisamente aggravate, portandolo a un arresto cardiaco. Nel frattempo, mentre il personale sanitario stava cercando di rianimarlo, un infermiere ha contattato telefonicamente la famiglia.
In pochi minuti, i parenti sono arrivati al pronto soccorso e, secondo quanto riportato, la figlia del paziente avrebbe preso per il collo una dottoressa e l’avrebbe colpita alla testa, mentre altri parenti avrebbero causato danni ai locali del codice rosso, rompendo porte e suppellettili. La polizia è stata chiamata ed è intervenuta per gestire la situazione.
Secondo Giuseppe Alviti, leader dell’Associazione Nazionale Guardie Particolari Giurate, è necessario prendere provvedimenti per prevenire futuri episodi di violenza nei pronto soccorso. In particolare, Alviti sostiene che sia necessario “militarizzare i pronto soccorso prima che piangiamo morti”.
L’aggressione subita dalla dottoressa al pronto soccorso di Napoli è un episodio inaccettabile di violenza contro il personale sanitario. Questi professionisti dedicano le loro vite a salvare e curare le persone, e non dovrebbero mai essere oggetto di attacchi fisici o verbali. È fondamentale che venga garantita la sicurezza e la protezione del personale medico e infermieristico, affinché possano svolgere il loro lavoro in un ambiente sicuro e protetto.
L’episodio di violenza al pronto soccorso di Napoli solleva la questione della necessità di misure preventive per evitare futuri attacchi. È importante che vengano adottate azioni concrete per garantire la sicurezza del personale sanitario e dei pazienti. Queste misure potrebbero includere l’implementazione di sistemi di sicurezza migliorati, l’addestramento del personale per affrontare situazioni di conflitto e l’aumento della presenza di forze dell’ordine negli ospedali.
Come sottolineato da Giuseppe Alviti, è fondamentale che vengano prese misure immediate per “militarizzare i pronto soccorso”. Questo potrebbe significare un maggiore coinvolgimento delle forze dell’ordine nella sicurezza degli ospedali e una maggiore vigilanza per prevenire episodi di violenza. È importante che le istituzioni e le autorità competenti prendano sul serio questa questione e agiscano per garantire la sicurezza di tutti coloro che lavorano e si recano nei pronto soccorso.
L’aggressione al pronto soccorso di Napoli è un triste esempio di come la violenza possa colpire anche i luoghi deputati alla cura e al benessere delle persone. È fondamentale che vengano prese misure immediate per prevenire futuri episodi di violenza e garantire la sicurezza del personale sanitario e dei pazienti. Solo così potremo assicurare che i pronto soccorso siano luoghi sicuri e accoglienti per tutti.
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