Ultimo aggiornamento il 6 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi
Un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Parma, coordinata dalla Procura della città emiliana, ha portato all’emissione di un’ordinanza di misura cautelare personale degli arresti domiciliari e di un decreto di sequestro preventivo per un medico di guardia del carcere di Parma. ‘accusa è di essersi sistematicamente allontanato dalla struttura penitenziaria durante l’orario di servizio, recandosi in altre strutture sanitarie private e in studi professionali di medici di assistenza primaria, sostituendoli durante i loro periodi di assenza.
‘indagine sul medico
Il medico era stato incaricato nel 2012 dall’Ausl di Parma di svolgere l’attività medica all’interno del carcere cittadino. Tuttavia, la sua posizione è finita sotto la lente d’ingrandimento del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria durante una verifica sugli incarichi professionali della stessa azienda sanitaria. Da questi accertamenti, è emerso che l’indagato svolgeva altri incarichi professionali presso strutture mediche private e prestazioni in sostituzione di medici di medicina generale in città. Ciò ha portato le autorità a verificare l’effettiva presenza del medico presso il carcere durante il suo orario di servizio.
Le attività investigative
Le Fiamme Gialle hanno condotto approfondite attività investigative, tra cui pedinamenti, tracciamento del GPS collegato all’autovettura in uso all’indagato, installazione di una videocamera per inquadrare il marcatore del badge, nonché l’incrocio dei tabulati telefonici e delle registrazioni di tre diversi badge di pertinenza uno dell’Ausl e due dell’Istituto penitenziario. Dalle indagini è emerso che il professionista timbrava l’ingresso presso tre differenti terminali, restava nella struttura per poche ore e poi, senza timbrare, usciva per recarsi negli altri studi medici privati per poi rientrare a fine giornata e “timbrare” l’uscita dall’Istituto penitenziario.
Le accuse
Le ipotesi di reato contestate all’indagato sono truffa aggravata ai danni dello Stato e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Secondo le indagini, il medico avrebbe percepito compensi per un’attività che non svolgeva regolarmente, causando un danno economico allo Stato. Inoltre, avrebbe falsificato i registri di presenza, attestando la sua presenza in carcere durante orari in cui si trovava altrove.
‘ordinanza di misura cautelare e il sequestro preventivo
Il Gip del Tribunale di Parma ha emesso un’ordinanza di misura cautelare personale degli arresti domiciliari e un decreto di sequestro preventivo, su richiesta della Procura della Repubblica, per un totale di 81.650 euro. Tale cifra corrisponde al compenso percepito dal medico per l’attività di medico di guardia presso il carcere di Parma durante il periodo in cui è accusato di essersi assentato sistematicamente dalla struttura penitenziaria.
Le indagini proseguono per fare piena luce sulla vicenda e accertare eventuali ulteriori responsabilità. Il caso solleva importanti questioni sulla gestione degli incarichi professionali nelle strutture pubbliche e sull’importanza di garantire la presenza del personale medico durante l’orario di servizio, specialmente in contesti delicati come quello penitenziario.