Il melanoma, uno dei tumori della pelle più conosciuti, è stato a lungo considerato una malattia estremamente aggressiva. Tuttavia, negli ultimi anni, grazie alle cure disponibili, la situazione è cambiata radicalmente. Secondo Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative all’Istituto nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli, “oggi siamo in grado di guarire il 50% delle persone con la malattia metastatica. E per coloro che scoprono il melanoma in tempo e si sottopongono a intervento chirurgico, la sopravvivenza è del 70% dopo 7 anni e mezzo”. Questi numeri dimostrano come l’evoluzione delle cure abbia cambiato completamente la storia naturale di questa malattia.
Il melanoma è una malattia che sta aumentando rapidamente negli ultimi anni ed è più comune nelle persone con pelle chiara. Questo tipo di tumore ha origine nei melanociti, le cellule della pelle responsabili della produzione di melanina per proteggerci dai raggi ultravioletti. Inizialmente, il melanoma cresce in modo orizzontale e solo successivamente si sviluppa in profondità, avvicinandosi ai vasi sanguigni. Il rischio di diffusione della malattia aumenta quando i vasi sanguigni vengono coinvolti.
La prevenzione è fondamentale per individuare il melanoma il prima possibile e aumentare le possibilità di guarigione attraverso la rimozione chirurgica del tumore. È quindi essenziale sottoporsi a controlli regolari, come una visita dermatologica annuale per controllare i nei. Tuttavia, è importante prestare attenzione a segnali di allarme come i “brutti anatroccoli” e seguire le regole Abcde. Secondo Paolo Ascierto, “dobbiamo fare molta attenzione ai ‘brutti anatroccoli’ e alle regole Abcde”. Un neo che appare diverso dagli altri o presenta asimmetria, bordi irregolari, colore variegato o disomogeneo, dimensioni superiori a 6 millimetri o un’evoluzione rapida nel tempo (mesi, settimane, giorni) dovrebbe essere valutato immediatamente da un medico.
Nel caso in cui il melanoma si sia diffuso ai vasi sanguigni o ai linfonodi, la chirurgia può essere seguita da terapie mirate e immunoterapia. Questi farmaci agiscono rimuovendo i freni del sistema immunitario e istruendo i linfociti a riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Secondo l’esperto, l’immunoterapia ha evitato oltre 4.000 morti premature dal 2011. Nonostante i progressi significativi, c’è ancora molto da fare, poiché il 50% dei pazienti non risponde ai trattamenti attuali. La ricerca continua per trovare nuove soluzioni e migliorare le possibilità di guarigione per tutti i pazienti affetti da melanoma.
In conclusione, il melanoma, una volta considerato un tumore dalla prognosi infausta, può ora essere sconfitto grazie ai progressi nella diagnosi precoce e nelle opzioni di trattamento. La prevenzione e i controlli regolari sono fondamentali per individuare la malattia in tempo e aumentare le possibilità di guarigione. Nonostante i successi ottenuti, la ricerca continua per migliorare ulteriormente le cure e offrire una speranza a tutti i pazienti affetti da melanoma.
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