Mentori per l'inclusione: Il ponte tra scuola e vita autonoma per ragazzi con disabilità in Italia - Occhioche.it
In Italia, un gruppo di dedicati educatori, insegnanti, psicologi e assistenti sociali si è unito per diventare i primi 10 mentori del paese, con l’obiettivo di guidare i ragazzi con disabilità nella transizione dalla scuola alla vita autonoma. Questo progetto, denominato “Inclusi. Dalla scuola alla vita, andata e ritorno”, mira a colmare il divario esistente tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro e della società, un passaggio cruciale e spesso complicato per i giovani con disabilità.
Il progetto “Inclusi”, selezionato da “Con i Bambini”, è un’iniziativa triennale che nasce dalla necessità di creare un “ponte” tra il mondo della scuola e quello del lavoro e della società per i ragazzi con disabilità. In Italia, infatti, manca un sistema strutturato che accompagni questi giovani nel delicato passaggio dalla vita scolastica all’autonomia. primi 10 mentori, provenienti da diverse città come Milano, Cremona, Napoli, Salerno, Ascoli Piceno e Senigallia, hanno frequentato un corso del Consorzio Sir e hanno già iniziato a mettere in pratica la loro formazione, coinvolgendo finora 70 ragazze e ragazzi con disabilità.
Il ruolo dei mentori è quello di accompagnare i ragazzi con disabilità negli ultimi anni delle scuole superiori, aiutandoli a orientarsi nel mondo del lavoro e a sviluppare le competenze necessarie per vivere in modo autonomo. Un esempio concreto di questo lavoro viene dalla storia di Federica Lauritti, educatrice della cooperativa sociale Meraki di Cremona, che ha seguito due sorelle gemelle con disabilità, di 16 anni, nella scelta del loro futuro. Lauritti ha iniziato a lavorare con loro molto prima della fine della scuola, proponendo attività socializzanti parallele alla frequenza scolastica, come laboratori di falegnameria e fotografia, visite al mercato e teatro. ‘obiettivo è lavorare sulla scelta, sull’acquisizione di autonomia negli spostamenti in città, sulla gestione del tempo e dei soldi.
Il lavoro dei mentori non si limita ai ragazzi con disabilità, ma coinvolge anche le loro famiglie. ‘impegno dei mentori è quello di lavorare a stretto contatto con i ragazzi fragili, ma anche di coinvolgere l’intero nucleo familiare nel processo di empowerment. Come sottolineato da Lauritti, il progetto “Inclusi” ha generato un cambiamento significativo nella vita delle due gemelle e nella loro famiglia. Sebbene i ragazzi siano ancora lontani dal pieno empowerment, si stanno già vedendo i primi segnali positivi.
Il progetto “Inclusi” e il lavoro dei mentori rappresentano un importante passo avanti nell’inclusione sociale e lavorativa dei ragazzi con disabilità in Italia. Attraverso il loro impegno e dedizione, questi professionisti stanno creando un ponte cruciale tra il mondo della scuola e quello del lavoro e della società, aiutando i giovani con disabilità a sviluppare le competenze necessarie per vivere una vita autonoma e pienamente realizzata.
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