Il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, ha rivelato un fatto sorprendente riguardo all’arresto di Matteo Messina Denaro, il capomafia latitante. Durante le indagini, è emerso che Messina Denaro era stato fermato in un posto di blocco sette anni fa, nella provincia di Trapani. Tuttavia, i carabinieri che controllarono il suo documento non lo riconobbero e tutto sembrava in regola. Questa rivelazione è stata fatta durante un incontro con gli studenti delle scuole di Casal di Principe, in provincia di Caserta, presso la villa confiscata che ospita Casa don Peppe Diana, un luogo dedicato al sacerdote ucciso dalla camorra nel 1994.
Secondo il procuratore de Lucia, Messina Denaro aveva fiducia nel fatto che le forze dell’ordine avessero solo vecchie foto di lui. Inoltre, c’erano persone che lo avvisavano dei movimenti degli investigatori. Questo solleva interrogativi sulle ragioni per cui sia stato in grado di rimanere latitante per trent’anni. Attualmente, la procura di Palermo si impegna a individuare chi ha favorito Messina Denaro. Durante l’incontro con gli studenti, il procuratore ha anche risposto alle loro domande sul libro ‘La Cattura – i misteri di Matteo Messina Denaro e la mafia che cambia’, scritto da lui e dall’inviato di Repubblica Salvo Palazzolo. Ha spiegato che la malattia non aveva cambiato le abitudini del latitante.
Il procuratore de Lucia ha sottolineato l’impegno della procura di Palermo nel cercare di individuare chi ha favorito Messina Denaro durante la sua latitanza. Questo arresto ha sollevato molte domande sulle modalità con cui il capomafia è riuscito a sfuggire alla cattura per così tanto tempo. La rivelazione del suo arresto precedente in un posto di blocco sette anni fa ha sollevato ulteriori interrogativi sulle possibili complicità all’interno delle forze dell’ordine. La procura di Palermo sta lavorando duramente per portare alla luce la verità e assicurare che coloro che hanno favorito Messina Denaro siano puniti per i loro crimini.
Questo articolo è stato riscritto sulla base di un articolo originale di ANSA.
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