Migranti: Piantedosi ammette mancato obiettivo del governo sugli sbarchi

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Migranti: Piantedosi ammette mancato obiettivo del governo sugli sbarchi - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 31 Dicembre 2023 by Redazione

Gli arrivi di migranti in Italia nel 2023: un aumento del 69% rispetto all’anno precedente

Secondo il Rapporto Migrantes 2023, il numero di migranti e rifugiati che sono arrivati in Italia nel corso del 2023 è aumentato in modo significativo rispetto all’anno precedente. Fino alla fine di ottobre, sono sbarcati nel paese 144.000 persone, registrando un aumento del 69% rispetto allo stesso periodo del 2022. Questo aumento è stato causato da conflitti, violenze, povertà e dalla speranza di una vita migliore.

Cambiamenti nei flussi migratori e rifugiati

Nonostante l’aggravarsi della guerra in Ucraina, il flusso di profughi provenienti da quel paese si è quasi fermato. Nel periodo da marzo 2022 a giugno 2023, solo poco più di 300 persone sono arrivate in Italia dalla frontiera ucraina. Nel frattempo, i migranti provenienti dai paesi subsahariani, in particolare dalla Guinea e dalla Costa d’Avorio, sono tornati ad essere i più rappresentati tra coloro che cercano rifugio in Italia attraverso il Mediterraneo.

L’importanza delle operazioni di soccorso in mare delle ONG

Le navi gestite da organizzazioni della società civile hanno svolto un ruolo importante nel salvataggio dei rifugiati e dei migranti nel 2023. Dal 1° gennaio al 31 luglio, sono state salvate in mare 3.777 persone, rappresentando solo il 4% di tutti gli arrivi in Italia nel periodo considerato. Nonostante le difficoltà e le restrizioni imposte alle ONG, le persone continuano a partire dalla Libia e dalla Tunisia e a sbarcare in Italia. È importante sottolineare che i soccorsi delle ONG non sono un fattore che spinge le persone a partire, ma sono necessari per salvare vite umane.

Nonostante gli sforzi delle organizzazioni di soccorso, il numero di migranti morti o dispersi nel Mediterraneo centrale nel 2023 ha raggiunto quota 2.186, quasi 800 in più rispetto all’intero anno precedente.

Rimpatri e situazione nei Centri di permanenza per il rimpatrio

Nel corso del 2022, sono stati registrati 55.100 migranti e rifugiati che sono passati attraverso i quattro hotspot italiani, con quasi 46.100 persone che sono transitate solo a Lampedusa. Tra questi, quasi 10.500 erano minori, di cui 7.300 non accompagnati.

Nel periodo compreso tra il 2019 e il marzo 2023, l’Italia ha effettuato il rimpatrio di 8.500 cittadini tunisini, che rappresentano la maggioranza dei migranti sottoposti a rimpatrio forzato. Nel corso del 2022, sono stati effettuati complessivamente oltre 3.900 rimpatri, registrando un aumento del 15% rispetto all’anno precedente.

Nei Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR), sono state trattenute 6.383 persone nel corso del 2022, mentre nei primi tre mesi del 2023 altre 1.850 persone, tra cui nove donne. Tuttavia, solo il 44% delle persone trattenute nei CPR nel corso del 2022 è stato rimpatriato direttamente, mentre nel corso dei primi tre mesi del 2023 la percentuale è stata del 49%. Ciò significa che meno della metà dei migranti trattenuti nei CPR sono stati effettivamente rimpatriati.

In conclusione, nonostante le misure adottate per contrastare il traffico di esseri umani e gestire l’afflusso di migranti, il numero di arrivi in Italia nel 2023 è aumentato in modo significativo rispetto all’anno precedente. Le operazioni di soccorso in mare delle ONG continuano a svolgere un ruolo fondamentale nel salvataggio delle persone in difficoltà, ma il numero di morti e dispersi nel Mediterraneo centrale rimane preoccupante. Inoltre, la situazione nei Centri di permanenza per il rimpatrio solleva questioni riguardo all’efficacia dei rimpatri e alla gestione dei migranti trattenuti.

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