Milano e la malavita: le connessioni tra ultras e ‘ndrangheta nella cultura calcistica italiana

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Milano e la malavita: le connessioni tra ultras e 'ndrangheta nella cultura calcistica italiana - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2024 by Redazione

Il recente scandalo che ha colpito Milano ha rivelato sorprendentemente legami tra le curve di Milan e Inter e la ‘ndrangheta, mettendo in luce dinamiche che vanno ben oltre il capoluogo lombardo. Le testimonianze degli investigatori della Digos, che da anni seguono gli sviluppi del tifo organizzato, suggeriscono che la situazione si ripete anche in altre città italiane, tra cui Roma. Questo articolo esplora la collusione tra ambiente ultras e criminalità, analizzando gli effetti del tifo organizzato nella vita sociale e culturale delle metropoli italiane.

La situazione di Milano: un caso emblematico

La rivelazione della collusione

Milano è da sempre una delle capitali del calcio italiano, ma il legame che si è delineato tra i gruppi ultras delle squadre locali e la criminalità organizzata ha destato grande preoccupazione. Le indagini hanno rivelato una rete strutturata in cui la passione per il calcio si fonde con attività illecite. Le testimonianze degli investigatori, come quella di un membro della Digos, descrivono un sistema in cui “gli affari illeciti si intrecciano con la vita calcistica quotidiana”.

Dinamiche simili in altre città

Tuttavia, Milano non è un caso isolato. Le stesse dinamiche si possono riscontrare a Roma, dove gli ultras delle diverse squadre vivono una situazione simile. Secondo l’investigatore, “il livello di intensità dei rapporti tra ultras e criminalità è influenzato dalla geografia del crimine”. Le faide tra bande possono innalzare il livello di tensione e, di conseguenza, portare a un aumento dell’attività illecita nelle curve. Durante i periodi di relativa calma, il business illegale però riesce a scorrere senza ostacoli.

Il dramma di Fabrizio Piscitelli: un segnale d’allerta

L’omicidio che ha cambiato tutto

L’omicidio di Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik e leader degli Irriducibili della Lazio, ha segnato un momento cruciale nella cronaca nera romana, evidenziando le infiltrazioni mafiose nel mondo ultras. Questo evento ha avuto ripercussioni significative, rivelando un sistema di interconnessioni che travalica l’idolatria calcistica e tocca aspetti più oscuri legati alla criminalità.

La connessione tra ultras e crimine organizzato

L’investigatore della Digos sottolinea l’importanza di considerare il fenomeno ultras come un’entità ben più complessa rispetto alle singole curve. La criminalità organizzata spesso si sovrappone a queste comunità, con i membri delle curve che possono benissimo avere forti legami con gruppi criminali. Non solo la Curva Nord, ma anche la Curva Sud della Roma è segnata da infiltrazioni analoghe. Il tifo organizzato diventa, così, terreno fertile per le pratiche illecite.

La vita all’interno degli stadi

Stadio: luogo di affari e traffico illecito

Non è solo il tifo a muoversi negli stadi; qui si intrecciano affari illeciti di vario genere. Come evidenziato dagli investigatori, “le curve non servono solo a supportare le squadre, ma diventano incubatrici di crimine”. Il reclutamento di nuovi adepti avviene spesso proprio in queste sedi, che si popolano di individui con precedenti penali. Le attività illecite, che spaziano dal traffico di droga alle estorsioni, trovano un ambiente ideale negli stadi, dove si può gestire il mercato parallelo dei biglietti e del merchandising.

Gli affari durante la settimana

È significativo notare che ciò che avviene sugli spalti la domenica si riflette su quanto accade in città durante la settimana. Le relazioni tra gruppi ultras sono intrinsecamente legate agli scambi commerciali che avvengono durante il resto della settimana. I membri delle curve, quindi, non sono solo tifosi appassionati, ma attori chiave in un mondo dove “gli affari illeciti si mescolano con l’amore per il calcio”, unendo sport e criminalità in un’unica entità.

L’attenzione delle forze dell’ordine

Indagini aperte e controlli intensificati

Le forze dell’ordine stanno monitorando costantemente la situazione, con indagini che rimangono attive. Gli eventi di cronaca nera, come il recente omicidio avvenuto a Cernusco sul Naviglio, hanno portato a un incremento della vigilanza. Il “regolamento di conti tra bande di ultras e boss criminali” è un campanello d’allarme che rivela la fragilità della situazione.

L’allerta nei contesti di tensione

La morte di Antonio Bellocco ha nuovamente acceso i riflettori sulla connessione tra crimine e tifo. Questi eventi segnano momenti di rottura e rivelano una realtà costantemente sull’orlo del collasso. Gli inquirenti sono chiamati a intervenire in un contesto che richiede attenzione operativa, data la rischiosità delle dinamiche che si sviluppano tra gli ultras e le organizzazioni criminali.

Mentre Milano si trova sotto i riflettori, anche Roma e altre città italiane come Napoli devono affrontare situazioni simili, dove la criminalità organizzata e il tifo calcistico rappresentano un cocktail pericoloso. La lotta contro queste dinamiche rimane una priorità per le autorità, non solo per il calcio, ma per il benessere collettivo della società.

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