Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2024 by Luisa Pizzardi
Un caso inquietante scuote Milano, dove la Procura sta indagando su potenziali reati di istigazione al suicidio e truffa aggravata legati alla tragica sorte di Gianfranco Bonzi, un portiere 59enne scomparso il 23 marzo 2023 e rinvenuto privo di vita il 22 giugno nel fiume Adda. Recenti risultati delle analisi genetiche hanno confermato la sua identità, gettando così nuova luce sulla vicenda.
La storia di Gianfranco Bonzi
Un uomo comune e le sue battaglie
Gianfranco Bonzi, un uomo di 59 anni, svolgeva il lavoro di portiere in un palazzo situato nella storica zona di Brera a Milano. La sua vita, all’apparenza normale, nascondeva difficoltà interiori che emersero tragicamente nei giorni della sua scomparsa. Il 23 marzo, dopo aver pubblicato un post sui social, sparì senza lasciare tracce. Il suo ultimo messaggio, intriso di dolore, annunciava la sua intenzione di porre fine alla propria vita a causa di una delusione amorosa resa insopportabile da una presunta truffa.
La scoperta del corpo
La ricerca di Bonzi si protrasse per mesi fino al 22 giugno, quando il suo corpo fu rinvenuto nel fiume Adda, nella provincia di Cremona. Le indagini nei giorni successivi portarono alla conferma della sua identità attraverso risultati di test del Dna, segnando un triste epilogo per un uomo che si era sentito tradito e isolato.
Il coinvolgimento della Procura
Le ipotesi di reato
L’ufficio della Procura di Milano ha aperto un fascicolo sul caso, attivando indagini su sentenze di istigazione al suicidio e truffa aggravata. Il procuratore Marcello Viola dirige le indagini, che saranno assegnate a un team specializzato, il quale dovrà approfondire come siano maturati gli eventi che hanno portato alla morte dell’uomo.
Truffa romantica e inganno online
Uno degli aspetti più inquietanti della vicenda è rappresentato dalla truffa romantica che Bonzi sembrava aver subito. Nello specifico, l’uomo era convinto di interagire online con la popstar britannica Dua Lipa. Questo inganno, alimentato da un profilo falso, ha comportato anche richieste di denaro. Negli ultimi mesi, Bonzi avrebbe prelevato una somma considerevole, circa 5mila euro, segno di un raggiro ben orchestrato.
Gli sviluppi delle indagini
Chiarire l’identità del truffatore
Le indagini condotte dai carabinieri si concentrano ora sull’identificazione della persona che si nascondeva dietro il profilo Facebook o Instagram di Dua Lipa. Resta da vedere se i finanziamenti richiesti avessero un legame con un inesistente investimento in bitcoin, un elemento che complicerebbe ulteriormente il quadro. Le ricerche mirano a far luce su un fenomeno spaventoso, quello delle truffe online, spesso sfuggente per le autorità.
La pubblica opinione e il caso
La vicenda ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza degli utenti sui social media e all’impatto emotivo di tali raggiri. La difficile situazione di Bonzi, che si è sentito vulnerabile e ingannato, mette in evidenza l’importanza di una maggiore attenzione nei confronti delle truffe romantiche, che possono avere conseguenze fatali.
Dunque, il caso di Gianfranco Bonzi non è solo una tragica storia personale, ma solleva interrogativi più ampi sulla responsabilità delle piattaforme social e la necessità di proteggere gli utenti da raggiri che possono portare a conseguenze disastrose. Gli sviluppi delle indagini continueranno a essere seguiti con interesse da parte della comunità e delle autorità competenti.