Milano, manifestazione contro Israele e il conflitto nella Striscia di Gaza: un migliaio di persone in corteo

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Milano, manifestazione contro Israele e il conflitto nella Striscia di Gaza: un migliaio di persone in corteo - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 25 Maggio 2024 by Giordana Bellante

Un migliaio di persone, composto da membri della comunità palestinese, studenti e militanti dei centri sociali, ha partecipato a una manifestazione a Milano, il 32esimo corteo dall’inizio della guerra, per protestare contro Israele e il conflitto nella Striscia di Gaza.

‘inizio del corteo e l’azione simbolica di boicottaggio

Il corteo è iniziato poco dopo le 15, preceduto da un’azione simbolica di boicottaggio pacifica che si è svolta alle 14 davanti a un ristorante della catena McDonald’s all’inizio del vicino corso Buenos Aires. ‘iniziativa è stata promossa dal centro sociale Vittoria ed è diretta contro il massacro dei civili, tra cui donne e bambini, per un cessate il fuoco immediato e permanente e per l’invio di aiuti umanitari per tutta la popolazione ridotta in condizioni disumane dall’assedio sionista.

Le richieste dei manifestanti

manifestanti chiedono anche il rilascio delle migliaia di ostaggi palestinesi rastrellati e chiusi nei campi di detenzione e il diritto alla libera autodeterminazione del popolo palestinese, con il ritorno dei profughi dalla nakba, l’esodo forzato dei palestinesi nel 1948, ad oggi.

Gli slogan dei manifestanti

Durante il corteo, molti manifestanti hanno urlato slogan come “Israele assassini, giù le mani dai bambini”. Una giovane palestinese dal furgone che apriva la manifestazione diretta al parco Trotter ha dichiarato: ” giorni di genocidio sono 232, 80mila persone uccise, la corte internazionale di giustizia dice di fermare i bombardamenti su Rafah, ma i bombardamenti continuano su tutta la striscia di Gaza.”

La partecipazione dei giovani delle ‘acampade’

Al corteo hanno partecipato anche i giovani delle ‘acampade’ con lo striscione “dalle università alle piazze a fianco del popolo palestinese”. Dal furgone che apriva la manifestazione, è stato lanciato un invito a boicottare alcune società accusate di finanziamenti a Israele. “Dobbiamo distruggere l’economia israeliana, tutto dipende da noi”, è stato sottolineato.

Le accuse a McDonald’s

In particolare, McDonald’s è stata accusata di “fornire migliaia di pasti ai soldati israeliani e di aprire ristoranti nei territori occupati in Cisgiordania“. La catena di fast food è stata quindi presa di mira dai manifestanti come simbolo di sostegno all’economia israeliana.

La manifestazione prosegue verso il Parco Trotter

Il corteo, partito da piazza Loreto, si è diretto verso il Parco Trotter, dove i manifestanti hanno continuato a protestare contro il conflitto nella Striscia di Gaza e a chiedere un cessate il fuoco immediato e permanente. La manifestazione si è svolta pacificamente, sotto lo stretto controllo delle forze dell’ordine.

La situazione a Gaza

La situazione a Gaza rimane critica, con il conflitto che continua a mietere vittime tra la popolazione civile. bombardamenti israeliani hanno causato la morte di centinaia di persone, tra cui molti bambini, e la distruzione di interi quartieri. La comunità internazionale ha chiesto più volte un cessate il fuoco immediato, ma finora le parti in conflitto non hanno raggiunto un accordo.

La richiesta di aiuti umanitari

manifestanti hanno chiesto l’invio di aiuti umanitari per tutta la popolazione ridotta in condizioni disumane dall’assedio sionista. La situazione a Gaza è infatti drammatica, con la popolazione che vive in condizioni di estrema povertà e con scarse risorse alimentari e sanitarie.

La questione dei profughi palestinesi

manifestanti hanno anche richiamato l’attenzione sulla questione dei profughi palestinesi, che sono stati costretti a lasciare le loro case durante la nakba del 1948. La richiesta è che venga loro garantito il diritto al ritorno nelle loro terre d’origine.

La richiesta di libera autodeterminazione del popolo palestinese

Infine, i manifestanti hanno chiesto il diritto alla libera autodeterminazione del popolo palestinese. Questa richiesta è stata avanzata più volte nel corso degli anni, ma finora non è stata ancora soddisfatta. La questione palestinese rimane quindi una questione aperta e un focolaio di tensione nella regione.

Le prospettive future

Le prospettive future per la risoluzione del conflitto israelo-palestinese rimangono incerte. Le parti in conflitto sembrano ancora lontane dal raggiungimento di un accordo di pace, nonostante i numerosi tentativi di mediazione internazionale. La comunità internazionale continua a chiedere un cessate il fuoco immediato e la ripresa dei negoziati di pace, ma finora queste richieste non hanno avuto successo. La situazione a Gaza rimane quindi estremamente critica, con la popolazione civile che continua a pagare il prezzo più alto del conflitto.

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